STRATEGIA FALLITA - Con l’apertura dello stabilimento di Wuhan, in funzione dal 2016, la Renault tornò a produrre e vendere le sue auto in Cina, dove formò una joint venture con il partner locale Dongfeng. Gli obiettivi erano ambiziosi: l’ex numero uno della casa francese, Carlos Ghosn, definì possibile il traguardo delle 800.000 immatricolazioni l’anno. La Renault però non si è mai avvicinata a questa cifra e nel 2019 ha consegnato 179.571 nuove auto, il 17% in meno rispetto al 2018. Oggi la Renault sancisce il fallimento di quel piano e annuncia un’importante riorganizzazione, fermando la vendita delle sue automobili non elettriche (la crossover Captur e le suv Kadjar e Koleos) e trasferendo alla Dongfeng la sua quota della joint venture. La Renault continuerà a fornire le parti di ricambio per i suoi clienti.
RESTANO VAN E ELETTRICHE - Tuttavia, il gruppo Renault ha deciso di non abbandonare completamente il mercato cinese, dove continuerà a vendere veicoli commerciali (prodotti insieme alla Brillance) e auto elettriche, compresa la citycar Renault City K-Ze, per le quali ha creato le joint venture eGT New Energy Automotive e Jiangxi Jiangling Group Electric Vehicle. Inoltre, la Renault continuerà a supportare le Nissan (con la quale è parte dell’Alleanza Renault Nissan Mitsubishi) e Dongfeng nella fornitura di motori a quest’ultima.