SUPERMULTA - Oggi l’ufficio newyorkese del Dipartimento della Giustizia degli Stati Uniti ha annunciato di aver raggiunto un accordo con la
Toyota per chiudere la vicenda penale relativa ai
richiami per il malfunzionamento dell'acceleratore di alcuni modelli, all'origine di incidenti con vittime. Per chiudere la questione, la Toyota ha accettato una sanzione di
1,2 miliardi di dollari, più o meno 860 milioni di euro.
TUTTO EBBE INIZIO NEL 2010 - La vicenda risale al febbraio del 2010 (ne avevamo parlato
qui), quando erano cominciate le indagini su casi di problemi tecnici all’
acceleratore di alcuni modelli del gruppo Toyota: il pedale poteva restare bloccato e le auto accelerate. Da parte della casa, i richiami in merito erano iniziati già nel 2009 . Nei sinistri imputati al difetto all'acceleratore avevano perso la vita cinque persone.
UNA QUESTIONE DI CHIAREZZA - Gli inquirenti americani, in particolare, avevano appuntato la loro attenzione sulle modalità scelte dalla Toyota per la gestione dei richiami rivolti a risolvere il problema, imputando alla casa giapponese una non soddisfacente chiarezza nel comunicare le reali dimensioni del problema. Secondo il procuratore generale degli Stati Uniti, Eric Holder, si tratta della "multa più salata mai comminata a una casa automobilistica"; lo stesso procuratore, in passato, aveva usato toni molto severi riguardo al comportamento del fabbricante giapponese nella gestione della questione.
IMPEGNO DI RICERCA - Da parte della Toyota è stato sottolineato che, dall’esplodere della vicenda, la casa ha collaborato con gli inquirenti e ha preso varie importanti iniziative per migliorare la sicurezza dei propri veicoli e della propria produzione. Tra queste iniziative anche il varo, nel 2011, del Centro di ricerche sulla sicurezza Toyota di Ann Arbor, che collabora con 15 Università statunitensi. Solo per questa iniziativa la Toyota ha messo a disposizione 50 milioni di dollari.
MANAGER AMERICANO - Tra le misure prese in conseguenza della vicenda la Toyota cita anche la nomina, per la prima volta, di un americano a capo della Toyota Nord America, oltre che capo della qualità: una decisione presa personalmente dal presidente, Akio Toyoda.