Si fa notare
A quasi quattro anni dal lancio, la famiglia
DS4 si amplia con questa versione
Crossback, che strizza l'occhio alle crossover. Non nasce per affrontare gli sterrati (è disponibile solo a trazione anteriore), ma per distinguersi grazie a una caratterizzazione sobria e riuscita: più alta da terra di 3 cm, ha i passaruota protetti da un profilo in plastica, le barre longitudinali sul tetto e grandi cerchi in lega specifici di 18” (di colore nero, per dare più grinta alla vettura) con gomme ribassate. Tra i cambiamenti, estesi anche alla versione “normale” della DS4, la nuova mascherina, con la scritta DS al centro (prima era dominata dal motivo “a doppia onda” del logo Citroën) e i nuovi fari a led (di serie nella versione che abbiamo guidato), con gli indicatori di direzione a scorrimento. In occasione del restyling, però, non sono stati migliorati due aspetti che penalizzano la praticità della vettura: l’accesso ai posti dietro, reso poco agevole dal profilo arcuato del tetto e dal limitato angolo di apertura delle portiere, e l’impossibilità di aprire i finestrini posteriori. Da segnalare anche la scarsa visibilità all’indietro, dovuta al lunotto piccolo e molto inclinato (per fortuna i sensori di distanza sono di serie). Novità anche per quanto riguarda i colori della carrozzeria: sono disponibili le tinte bicolore, con tetto e spoiler a contrasto rispetto al resto della carrozzeria.
Più lussuosa che ospitale
L’abitacolo della DS4 Crossback riserva poco spazio a chi siede dietro: il soffitto è basso e il divano accoglie comodamente solo due persone (al centro è rialzato e l’ingombrante tunnel dà parecchio fastidio). Tuttavia, l’atmosfera è ricercata (nelle soluzioni estetiche e nelle finiture) e luminosa, grazie al parabrezza panoramico che si prolunga nel tetto. Le plastiche sono ben lavorate e i rivestimenti in pelle e tessuto dei comodi sedili (con funzione di massaggio della zona lombare) sono di qualità elevata. Da segnalare anche l’utile funzione “rest” del “clima” bizona, che mantiene in funzione per 10 minuti la ventilazione anche a motore spento. Il cruscotto ospita la strumentazione digitale, con tre quadranti, ben leggibile ma incompleta (manca il termometro dell’acqua). Lo schermo multifunzione, monocolore e poco definito, della vecchia DS4 è stato sostituito dal nuovo sistema multimediale con display a sfioramento di 7 pollici, da cui si possono gestire numerose funzioni (dalla navigazione alla gestione della musica): ciò ha permesso di ridurre considerevolmente il numero di tasti sulla consolle. Il nuovo sistema multimediale, grazie al Mirror Link, può anche supportare gli smartphone che, attraverso il sistema, riproducono la propria schermata sul display della vettura. A pagamento (1.000 euro) il navigatore, che fornisce servizi utili quali il Pack Tracking, che in caso di furto invia alla polizia la posizione del veicolo.
A suo agio tra le curve
Abbiamo guidato la più potente tra le versioni a gasolio della DS4 Crossback, con il brioso 2.0 turbodiesel da 181 cavalli (c’è anche un 1.6 da 120 CV). Il quattro cilindri common-rail si dimostra pronto e disponibile sin dai bassi regimi (riprende con vigore già dai 1500 giri), diventa particolarmente vigoroso dopo i 3000 ed è in grado di “allungare” sino a 4500 giri. Il tempo dichiarato per coprire lo “0-100” (8,6) secondi ci è sembrato verosimile, come pure la velocità massima di 205 km/h. Buone notizie pure sul fronte dei consumi, considerando che, anche con una guida abbastanza “allegra”, abbiamo sfiorato (secondo il computer di bordo), i 16 km/l. Le sospensioni “solide”, ma non eccessivamente rigide, nonostante la gommatura sportiva non compromettono il comfort sullo sconnesso, ma contribuiscono a rendere la DS4 agile e ben piantata a terra tra le curve; lo sterzo è piuttosto preciso e diretto. Piuttosto, non entusiasmerà i più sportivi il cambio, un tradizionale automatico con convertitore di coppia che non si distingue per una particolare rapidità di funzionamento (tra l’altro, sono assenti le levette dietro il volante, per l’utilizzo in modalità manuale).
Secondo noi
PREGI
> Dotazione. Non mancano “sfizi” come i sedili in pelle e tessuto e il parabrezza panoramico di serie.
> Interni. Sono moderni e lussuosi; buona la precisione degli assemblaggi e curati i dettagli.
> Tenuta di strada. Molto alta, grazie pure alla generosa gommatura ribassata e al sostegno offerto dalle sospensioni.
DIFETTI
> Abitabilità. Chi siede dietro fa i conti con il soffitto basso e il divano scomodo al centro.
> Praticità. Le porte posteriori sono piccole, si aprono poco e sono prive di vetri discendenti.
> Visibilità. Dietro si vede poco: il lunotto di piccole dimensioni rende critica la visibilità posteriore (ma aiutano i sensori di distanza, di serie).