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La Ford si divide in due unità

Pubblicato 10 marzo 2022

La Ford ridefinisce la struttura operativa dell’azienda, separando la divisione dedicata alla produzione di auto elettriche da quella delle endotermiche.

La Ford si divide in due unità

TRASFORMAZIONE - La Ford continua il suo processo di trasformazione, dopo aver annunciato il piano industriale lo scorso febbraio (qui, per saperne di più) ora la Casa di Detroit mette in opera la riorganizzazione della struttura aziendale. La Ford, infatti, suddividerà la società in due divisioni distinte e indipendenti: la Ford Blue, dedicata alle auto con motore termico, e la Ford Model e, per la realizzazioni di quelle elettriche. Questa riorganizzazione ha lo scopo di focalizzare meglio i singoli ambiti e rendere lo sviluppo di nuovi prodotti e soluzioni più veloce ed efficace.

LE DUE DIVISIONI - La Ford Blue si occuperà dunque dei veicoli a combustione, e punterà alla massima redditività e qualità di questa tipologia di vetture. La divisione focalizzerà la sua attenzione sui miglioramenti dei processi industriali, semplificando le operazioni e abbattendo i costi di produzione per l’intera Ford per un valore pari a circa 2,7 miliardi di euro. La Ford Model e sarà invece l’area incentrata sullo sviluppo della mobilità elettrica, dei software, delle piattaforme e delle tecnologie, accelerando così l’innovazione dei veicoli a batteria e incrementandone i loro volumi produttivi. Tutti e due i dipartimenti seppur indipendenti dal punto di vista strategico, condivideranno i processi industriali (e i relativi miglioramenti), che saranno sfruttati anche dalla divisione dei veicoli commerciali Ford Pro.

OBIETTIVI - Insieme alla riorganizzazione la Ford ha fissato gli obiettivi finanziari di breve e lungo periodo. Infatti, già nel 2022 si prefigge un utile operativo (ossia i ricavi meno i costi) tra circa i 10,5 e i 11,5 miliardi di euro, e un margine operativo (l’utile prima delle imposte) quasi raddoppiato entro il 2026; si prevede infatti un margine del 10%, che supera notevolmente il 5,4% contabilizzato nel 2021. Sempre per il 2026 la Ford preannuncia la produzione di 2 milioni di veicoli elettrici (su 6 milioni di unità costruite complessivamente), volumi che raggiungeranno poi il 50% entro il 2030. Dunque, per far accelerare il più possibile il compartimento elettrico la Ford ha stanziato circa 4,5 miliardi di euro di investimenti per il 2022 (il doppio rispetto al 2021).

RIORGANIZZAZIONE DEGLI UOMINI - La rivoluzione della struttura ha coinvolto anche il personale e le figure dirigenziali della Ford. Jim Farley resta ceo dell’azienda, ma sarà investito della carica di presidente e responsabile strategico della divisione Ford Model e. Lo sviluppo di prodotto sarà affidato a Doug Field (ex Apple e Tesla) che sarà responsabile della progettazione delle vetture elettriche, dei sistemi digitali, del sistema informatico e dei software di tutta la Ford. Kumar Galhotra, al momento numero uno delle vendite di Ford, è invece designato al vertice della neo-divisione Ford Blue.



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Ritratto di Oxygenerator
10 marzo 2022 - 13:02
Può essere un buon sistema. Solo il futuro potrà dirlo.
Ritratto di ziobell0
10 marzo 2022 - 14:16
la prima unità si occuperà delle vetture con schermo fino a 32 pollici, la seconda per schermi dai 32 in su
Ritratto di Quello la
10 marzo 2022 - 23:06
:-))) grande zio!
Ritratto di dreamerofcars
10 marzo 2022 - 15:54
Quale delle 2 sarà la bad company?
Ritratto di giulio 2021
10 marzo 2022 - 17:51
Di solito si crea un altra compagnia o marchio, tipo Volvo / Geely ha Polestar, JAC ha creato una certa Nio che ormai ha immagine quanto Tesla come cavolo abbiano fatto boh è un mistero, è come se Fiat creasse tesla... Anche Ford dovrebbe fare così, ma al massimo ha creato Mercury poco memorabile e già scomparsa decenni fa, e ha fatto collassare marchi come Volvo, Aston Martin e Jaguar all'epoca...
Ritratto di Flynn
10 marzo 2022 - 21:33
Nio che , ricordiamo, è schierata ufficialmente in Formula E e l’anno scorso manco ha preso un punto. Manco la Marussia in F1 faceva così schifo. Praticamente di auto e motori i cinesi non ne capiscono una mazza.
Ritratto di rv
10 marzo 2022 - 18:14
Visto che il travaso dei volumi da endotermico ad elettrico non avverrà nel breve e medio periodo si sono attrezzati per permettere ai due settori di procedere in autonomia , con meno condizionamenti reciproci. E' ovvio che la reddittività dei due business sarà misurabile in maniera più rapida e trasparente.
Ritratto di Boys
11 marzo 2022 - 14:38
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Mah, hanno "imposto" alle autofficine autorizzare di avere due reparti ben distinti, uno endotermico e l'altro elettrico con relativo stoccaggio delle batterie. Ovvio che alcuni hanno declinato "l'invito" perché l investimento non valeva la pena..