MERCATO A DUE FACCE - Se le vendite di suv e crossover non danno segni di rallentamento in Europa, quelle di berline e coupé sono da anni in diminuzione. E così, per le case automobilistiche è arrivato il momento di prendere le contromisure e cambiare le strategie: la Lexus, il marchio di prestigio della Toyota, ha fermato la produzione delle versioni per l’Europa della berlina compatta CT (foto qui sotto), della media IS (foto qui sopra, della quale ha appena presentato la nuova generazione, qui per saperne di più) e della coupé RC (foto più in basso). I tre modelli non usciranno immediatamente dal mercato, ma continueranno ad essere venduti fino a quando non termineranno gli stock; in seguito, non saranno più disponibili.
TRACOLLO - Fra gennaio e agosto 2020, secondo i dati della Jato Dynamics, le immatricolazioni della CT sono diminuite del 35% rispetto al medesimo periodo dell’anno scorso, attestandosi a 2.344 unità, mentre la IS ha perso il 50% delle vendite, raggiungendo i 1.101 esemplari, e la RC ha totalizzato 422 nuove immatricolazioni. Di contro, le vendite delle suv e crossover sono state molto più soddisfacenti: la compatta UX è stata venduta in 10.291 unità, la media NX in 7.730 e la grande RX in 3.473. È grazie a questi tre modelli se la Lexus è riuscita a limitare le perdite fra gennaio e agosto 2020: le vendite sono diminuite del 21% in Europa, quando il mercato si è ridotto del 33%.
LE “SUPERSTITI” - La Lexus ha deciso di non eliminare dalla gamma tutte le sue berline, perché continuerà ad offrire la ES, le cui vendite sono aumentate del 3% nel 2020, e la lussuosa LS, il modello più prestigioso della casa giapponese che, però, ha totalizzato solo 58 esemplari nei primi otto mesi dell’anno. Sopravviverà, in alcuni mercati, anche la RC-F, versione sportiva con motore V8 della RC.