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Renault E-Tech, l'ibrido che non c'era

Pubblicato 24 giugno 2020

Il powertrain E-Tech della Renault rompe gli schemi: è diverso da tutti gli altri e dimostra la volontà della casa francese di dire la sua in questo ambito.

Renault E-Tech, l'ibrido che non c'era

UN IBRIDO SUI GENERIS - Solo pochi giorni fa sono stati ufficializzati i prezzi delle Renault Clio e Captur che adottano il nuovo sistema ibrido E-Tech (qui la news). L’occasione è quindi propizia per capire meglio come è fatto e perché è così diverso da tante altre soluzioni già viste. L’approccio del sistema E-Tech è paragonabile, in pratica, soltanto a quello che la Toyota ha usato per il suo Hybrid Sinergy Drive. Entrambe le soluzioni sono prive della frizione e usano due motori elettrici, uno dei quali collegato alle ruote motrici, insieme al motore a scoppio.

MOTORI-FRIZIONE 3 A 0 - Le analogie si fermano qui: la Toyota usa al posto del cambio un complicato ingranaggio epicicloidale mentre la Renault ha un gruppo meccanico a 4 rapporti (ma le cambiate avvengono in automatico, come vedremo). I tecnici francesi hanno poi sfruttato le esperienze della Formula 1 per gettare alle ortiche, oltre alla frizione, anche i sincronizzatori. Gli ingranaggi dei 4 rapporti hanno innesti frontali a dente di cane e per far entrare le marce senza sussulti e “grattate” si usa il motore elettrico. Esso è collegato al volano con ingranaggi invece che con la cinghia di gomma e, grazie alla sua precisione, riesce ad armonizzare la rotazione del primario del cambio con quella del secondario. In questo modo gli innesti delle marce sono dolci e si risparmia il peso e la complessità dei sincronizzatori.

SEMPLICE E OTTIMIZZATO - A proposito di cinghia dei servizi, il sistema Renault E-Tech rinuncia pure a lei: la pompa dell’acqua e dell’olio, il compressore del climatizzatore e il servofreno sono infatti elettrici e questo permette anche di risparmiare spazio. C’è poi un secondo motore elettrico più grande collegato direttamente alla trasmissione finale: le partenze da fermo avvengono quindi dolcemente e si può rinunciare, come detto, anche alla frizione. Anche lui ha il suo cambio, a sole 2 marce vista la grande coppia e l’attitudine a girare in alto proprie dei motori elettrici. Il motore a combustione è un 1600 a benzina di origine Nissan e il suo rendimento è ottimizzato per le velocità autostradali, un terreno ostico per i consumi delle ibride. Il suo funzionare in un arco di giri ristretto ha permesso di rinunciare al turbocompressore e semplificare la distribuzione, a 2 valvole per cilindro e senza variatore di fase.

CERVELLONE AL LAVORO - La gestione e la calibrazione di questi componenti non è una passeggiata: il sistema Renault E-Tech può funzionare in 15 configurazioni diverse, compreso il disinnesto di tutti i motori. I flussi di coppia sono indirizzabili a piacere, ottenendo per esempio tutti i tipi di ibridazione (serie, parallelo e serie-parallelo). I motori possono funzionare insieme per la massima potenza oppure l’endotermico può girare da solo per caricare la batteria. Il tutto è completamente automatico con il guidatore a scegliere fra le modalità Eco (dà la priorità alla trazione elettrica fino a 71 km/h, se c'è abbastanza energia), Hybrid (mix di termico e ibrido per la massima economia di carburante) e Sport, per le massime prestazioni. Anche la frenata rigenerativa è regolabile e c'è il classico kickdown, che mette in funzione tutte le unità per la massima potenza, uscendo eventualmente dal modo Eco. Lo schema è simile per la Clio e la Captur Plug-In, con la seconda che ha gli stessi motori elettrici ma un po’ più potenti e una batteria più grande ricaricabile dalla rete elettrica esterna. Il powertrain Renault E-Tech è stato sviluppato in casa e ha comportato il deposito di più di 150 brevetti ma ne è valsa la pena: la Clio ibrida sulla bilancia registra soltanto 10 kg in più rispetto alla 1.3 con il cambio a doppia frizione.

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Ritratto di BioHazard
24 giugno 2020 - 19:41
Chissà quanti problemi darà questa soluzione così strana
Ritratto di Ferrari V12 6-5L
24 giugno 2020 - 19:48
Quindi con il bruttissimo cvt????
Ritratto di Alfiere
24 giugno 2020 - 20:38
2
Hai capito tutto, insomma.
Ritratto di Alfiere
24 giugno 2020 - 20:45
2
Sembra ad una prima analisi alquanto complicato, ma a vedere bene il sistema meccanico è in realtà più semplice di un manuale, e diventa l'elettronica il padrone della trasmissione. Alcuni componenti diventano "virtuali", sparisce l'usura e se ne fa carico un microchip che ovviamente non soffre di tali problemi. Addirittura si parla che in molti ambiti il motore girerebbe quasi in condizioni di "generatore", andando a rimuovere quei sistemi come le alzate comandate ed altre complicazioni rese necessarie proprio dall'ottimizzazione del rendimento in vari ambiti, e riducendo ulteriormente la complessità meccanica. Mi sento molto ottimista su questo powertrain
Ritratto di Vittorio Popoli
27 giugno 2020 - 11:35
In effetti è tutto pensato in funzione dell'efficienza e del risparmio, energetico e non: pensa quanti € in meno con 2 sole valvole, niente turbo, frizione, sincronizzatori e fasatura variabile...
Ritratto di Mbutu
24 giugno 2020 - 21:19
Solo per il fatto di aver abbandonato la via europea di insipidi mild e plug-in iperpompati buoni soprattutto ad ammonticchiare cavalli per guidatori frustrati, auguro grande fortuna a queste Renault. Vedremo i consumi.
Ritratto di 82BOB
24 giugno 2020 - 21:53
2
Interessante...
Ritratto di Biondi stefano
24 giugno 2020 - 22:29
Alla Renault hanno aperto un nuovo ufficio: semplificazione cose complicate. Bravi.
Ritratto di giocchan
25 giugno 2020 - 01:37
Chi la comprerà entro i prossimi 4-5 anni sarà una cavia da laboratorio. In bocca al lupo!
Ritratto di Ferrari V12 6-5L
25 giugno 2020 - 07:01
Bello, clima manuale e non bi-zona, soglia di carico addirittura a 78 cm da terra (prima erano 70).
Ritratto di Francesco Pinzi
25 giugno 2020 - 09:06
Almeno provano a fare qualcosa di diverso
Ritratto di ziobell0
25 giugno 2020 - 10:28
Sembra tutto bello. Bisognerà però vedere se soluzioni del genere sono fatte per durare 20 anni oppure fra 6/7 anni al massimo saranno da rottamare, come smartphone, fotocamere, computer ecc
Ritratto di Luzo
25 giugno 2020 - 11:38
Pian pianino si arriverà ad una soluzione ottimale ....motori elettrici per la trazione e un qualche tipo di termico ottimizzato con sole funzioni di ricarica....Jaguar anni fa presentò c-x75 con dele tag che ricaricavano i 4 motori elettrici con un'autonomia che arrivava a 900 km ( contro i 110 delle sole batterie a bordo).
Ritratto di Battista1960
25 giugno 2020 - 12:40
1
Esattamente.. Forse a meno di stravolgimenti tecnici nel prossimo futuro, la soluzione ottimale sarebbe questa. La Mercedes ha piani, ma a lungo termine ,per un qualcosa del genere.. Forse anche la BMW.. Ma non e mai stata chiara al proposito La Jaguar abbandono' i propositi perché le mancava in casa un motore piccolo ed efficiente abbastanza da usare a tal scopo. Comprarlo da altri costruttori non e stata considerata una buona scelta di immagine. La Mazda con la Nuova Mx30 e con un piccolo rotativo Wankel a far da generatore di corrente, e' in arrivo a breve. Che sia davvero questa la soluzione ottimale che unisce ibrido ed elettrico?? Secondo me,potrebbe.... Battista1960.
Ritratto di Michiflanoalila
25 giugno 2020 - 16:42
Opel ampera e Chevrolet volt era cosi già 10 anni fa e sono state in vendita normalmente no prototipo. La tecnologia ce il problema è solo il costo. L'operaio italiano medio puo permettersi la panda e continuerà a comprare quella
Ritratto di 82BOB
26 giugno 2020 - 08:38
2
Questo articolo è interessante intal senso, di fatto anche Honda fa così! https://insideevs.it/features/380214/come-funziona-cambio-auto-ibride/
Ritratto di Michiflanoalila
25 giugno 2020 - 16:47
Diciamo che una captur con questo powertrain è una buona auto, il problema è il costo e noi operai non possiamo permettercela. Non ho capito bene il discorso delle marce perchè prima dice 4 e poi 2 se qualcuno lo spiega meglio lo ringrazio
Ritratto di Vittorio Popoli
27 giugno 2020 - 11:26
Buongiorno Michi, ho "studiato" un po' e dovrebbe funzionare così. Il motore elettrico più grande muove le ruote (quindi la frizione non serve) e ha un suo cambio a 2 marce. Il benzina può intervenire per la trazione (tipicamente alle alte velocità) e ha 4 marce senza sincronizzatori. Per armonizzare i giri fra primario e secondario del cambio interviene il motore elettrico piccolo (funziona anche come avviatore): dato che è collegato con ingranaggi e non con la cinghia Poly-V può regolare con precisione i giri del primario per innestare le marce senza grattare. I motori possono funzionare insieme per la max potenza o staccarsi per veleggiare e il benzina può girare anche solo per ricaricare la batteria al Litio. Questa deve avere sempre un po' di carica per avviare il motore a benzina e per partire; il tutto è completamente automatico e il guidatore sceglie le modalità
Ritratto di marcolino1969
29 giugno 2020 - 14:19
3
io guido da tempo ibride plug In e vanno benissimo. questa prende una strada diversa ed avanzata... sono molto curioso di provarla.
Ritratto di Giulio Menzo
2 luglio 2020 - 16:17
2
Soluzione interessante, bisognerà aspettare di vederla collaudata dopo 3-4 anni. Anche se in tal senso c'erano già le Ampera e le Volt anni fa, ma bisogna dire che all'epoca l'opinione pubblica e dei Governi era diversa nei confronti di queste soluzioni originali e in generale dell'ibrido/elettrico. Vedremo in termini di efficienza quanto sarà conveniente