CHI PIÙ SPENDE, MENO... SPENDERÀ - Quando la macchina è nei primi due o tre anni di vita, è normale effettuare i
tagliandi nei tempi stabiliti e correre in officina al minimo rumorino. Poi, scaduta la garanzia (e passato l’entusiasmo), le cose cambiano: l’auto va... “sempre” bene, la manutenzione costa. Perché andare dal meccanico? È vero che le vetture di oggi non hanno bisogno di cure frequenti, e che a qualche strapazzo possono reggere. Tuttavia, senza contare il fatto che un’auto “in forma” è più sicura, spendere qualcosa oggi significa spesso evitare disagi e danni costosi in futuro. Se da oltre un anno la vostra vettura non entra in officina e si è sorbita ogni giorno le impegnative strade invernali, fatele dare una controllata. E nel concordare i lavori da fare, tenete conto dei consigli qui di seguito.
NON TIRATE LA CINGHIA - In molte auto, l’albero motore e quelli che muovono le valvole sono collegati da una cinghia dentata che, col passare dei chilometri, si indebolisce; se cede, può causare danni meccanici per migliaia di euro. Verificate sul libretto di manutenzione (o in concessionaria) se va cambiata. L’intervallo di sostituzione può variare da 60.000 a 240.000 km, il costo da 150 a 600 euro.
PASTIGLIE CHE FANNO MALE - I dischi dei freni nascono per durare almeno il doppio delle pastiglie. Tuttavia, rimandando troppo a lungo la sostituzione di queste ultime, c’è il rischio di dover cambiare tutto quanto. Se si accende la spia nel cruscotto o sentite un rumore metallico quando frenate, vuol dire che le pastiglie sono “finite”: il loro supporto metallico sta danneggiando i dischi. Andate subito in officina: mettete in conto da 100 a 200 euro.
L'ACQUA FA RUGGINE - Il liquido di raffreddamento del motore non va mai cambiato, e non si consuma. Se, però, c’è una piccola perdita, che non conviene riparare, ogni tanto un rabbocco serve. Non usate acqua, ma antigelo “pronto”: un litro costa pochi euro, si trova in ogni ipermercato ed evita disastrosi “congelamenti” e intasamenti del radiatore.
OLIO MEGLIO BUONO - Il motore delle vetture moderne ha bisogno di un olio “specialistico”, molto costoso. Al momento del tagliando (o anche facendo il cambio da soli) la tentazione di scegliere un più economico lubrificante generico è forte: ma, soprattutto se macinate molti chilometri e il motore è turbo, non conviene. Oltre a un’usura precoce e al rischio di danni, consumerete di più (sia olio, sia carburante).
PARABREZZA A RISCHIO - Data l’importanza che hanno per la visibilità, le spazzole dei “tergi” dovrebbero essere sempre in buono stato. Ma c’è anche un altro motivo per controllarle: invecchiando (a causa dell’uso, ma anche dei raggi del sole) la gomma tergente può tagliarsi. In tal caso, l’intelaiatura potrebbe scorrere sul parabrezza, danneggiandolo (se in modo grave, andrà cambiato per passare la revisione periodica).
GONFIE DURANO DI PIÙ - Basta pensare a quanto costa un treno di gomme per vincere la pigrizia, e provvedere a ripristinarne la pressione almeno ogni due mesi: è un intervento semplice, gratuito e che prolunga la durata dei pneumatici. Se, poi, l’auto non va più ”dritta” dopo che una ruota è entrata in una buca profonda, il battistrada è destinato a un consumo ultrarapido. Conviene far verificare la convergenza da un gommista: se non ci sono danni più seri, con poche decine di euro rimetterà tutto a posto.
DOVE PORTARLA - A chi affidarsi per tagliandi, controlli e riparazioni? Chi ha spazio, tempo e i giusti attrezzi (oltre a una certa manualità) può anche pensare al fai-da-te, ma solo per gli interventi più semplici. Altrimenti, si può scegliere fra le concessionarie (aggiornatissime e specializzate, ma tendenzialmente non economiche, e non sempre “sotto casa”) oppure a un meccanico indipendente. Se ne conoscete uno di cui vi fidate in pieno, bene. Altrimenti, potete cercare un’officina aderente a una delle reti organizzate: dai loro siti (o, dove possibile, telefonando) è facile trovarne una a pochi passi da casa, e verificare se ci sono offerte interessanti in corso. Ecco un elenco delle organizzazioni più diffuse in Italia.