Menzione d'onore al motore: 1.600 cm^3 che eroga 120 cavalli, con 320 Nm di coppia massima (col selettore Dna in dynamic) che spingono a dovere la MiTo sia nei sorpassi, sia (meno) negli allunghi, dove soffre leggermente il fiato corto, ma in linea con i propulsori diesel medi.
Per il resto l'erogazione è piena e rotonda, in città come in extraurbano, dove si apprezza di più per la sua stabilità tra le curve, merito di una gommatura generosa e dell'assetto rigido, oltre che dal volante consistente e reattivo; ma è col manettino Dna in Dynamic che l'auto da' il meglio di sé: guida nervosa il giusto, avantreno che si inserisce subito in curva e controlli di stabilità e trazione che intervengono ben oltre il limite, permettendo qualche sbandata e giovando al divertimento.
In città invece si sente la sua rigidità soprattutto tra le irregolarità del manto stradale, oltre che nelle manovre negli spazi stretti per via del raggio di sterzata non da citycar, ma comunque le sue dimensioni compatte la rendono agile il giusto nel traffico.
I consumi, così come le prestazioni sono da record: nel misto extraurbano col piede di velluto si registrano oltre i 20 km/l, mentre in città è difficile fare meglio dei 12/13 km/l.