Luglio 2022 ha segnato una tappa importante per la sicurezza delle auto in Europa. Infatti da quel momento ogni auto o furgone di nuova omologazione (e, dal luglio 2024, ogni veicolo di prima immatricolazione) deve avere di serie un complesso di aiuti alla guida (Adas, dall’inglese Advanced Driver Assistance Systems) e una scatola nera, oltre a rispettare precise norme anti-investimento. Queste norme sono contenute nel General Safety Regulation 2 (GSR2), che stabilisce dotazioni di sicurezza minime anche per veicoli commerciali, camion e camper.
L’obiettivo è aumentare la sicurezza e diminuire morti e feriti sulle strade. Le stime indicano che alla lunga si risparmieranno 72,8 miliardi grazie alla riduzione dei costi (diretti e indiretti) dovuti ai sinistri, oltre che a premi assicurativi inferiori. L’obiettivo è di scendere sotto le attuali 51 vittime per milione di abitanti (121 in Nord America), che già oggi fanno del nostro il continente più sicuro.
Vediamo quali sono e a cosa servono i nuovi dispositivi di sicurezza divenuti obbligatori.
Il cosiddetto “alcolock” è quasi sconosciuto da noi, ma diffuso in Francia e nord Europa: si tratta di un dispositivo che, rilevando il tasso alcolico nel sangue del guidatore (che deve soffiare in un’apposita cannuccia), impedisce l’avviamento del motore se il dato risulta superiore a un certo valore. Le auto devono essere predisposte per una sua rapida installazione.
Il sistema rileva autonomamente il rischio di collisione frontale contro veicoli, pedoni o ciclisti, inviando al guidatore un avvertimento (di tipo sonoro, visivo o tattile) del possibile impatto. Nel caso in cui non reagisca, attiva automaticamente i freni per evitare l’urto o ridurne la gravità. Il dispositivo deve funzionare tra 10 e 60 km/h; riuscendo (fino a 40 km/h, sull’asfalto asciutto e con temperature fra 0 e 45 °C) a scongiurare il sinistro.
Alle case è richiesto di studiare soluzioni (a partire da nuovi parabrezza) per ridurre ancora di più i danni a pedoni e ciclisti in caso d’investimento, oltre che per adeguare le auto a requisiti più severi per l’urto laterale contro un palo.
La sigla sta per “Intelligent Speed Assistance”, assistenza intelligente alla velocità. In base a una telecamera che “legge” i segnali stradali e alle mappe del navigatore, avvisa dei limiti di velocità che s’incontrano lungo il tragitto. Si attiva avviando il motore, ma è sempre possibile spegnerla. Se in funzione, deve consentire di superare i limiti rilevati. Nei sistemi più evoluti, premendo un tasto si può adeguare l’andatura dell’auto a quanto prescritto.
Non è il semplice allarme che avvisa quando l’auto cambia linea senza che siano in funzione gli indicatori di direzione: la vettura deve prima avvisare e, se il guidatore non reagisce, gestire automaticamente sterzo o freni per rientrare dentro le linee bianche. Il tutto tra i 65 (70 per la correzione) e i 130 km/h.
Rileva la sonnolenza di chi sta guidando, analizzando per esempio i movimenti del volante: se a una rotazione progressiva segue una brusca controsterzata, è probabile che ci sia stato un colpo di sonno. Scartate le telecamere che inquadrano il volto: come tutti gli altri sistemi, deve funzionare senza informazioni biometriche.
Come per gli altri dispositivi, vale la “neutralità tecnologica”: l’Europa non indica un preciso sistema, ma richiede che durante la retromarcia l’auto avvisi della presenza di persone od oggetti dietro. Chiaramente telecamere e sensori di distanza sono le soluzioni adottate dalla totalità dei costruttori.
Registra la velocità della vettura, l’azionamento dei freni e altri parametri immediatamente prima, durante e subito dopo un urto. Non si può disattivare. Tutti i dati devono essere anonimi e usati solo per l’analisi dell’incidente o per studi.
Nelle frenate d’emergenza (comandate dal guidatore o dai sistemi di sicurezza), le luci degli stop non devono solo accendersi come nelle situazioni “normali”: è richiesto che lampeggino, per richiamare l’attenzione di chi segue.
> LEGGI ANCHE - Adas: cosa sono e quali sono i più importanti
Questa serie di dispositivi, che diventano obbligatori dal luglio del 2024 per tutte le auto nuove, comportano investimenti da parte dei costruttori per adattare i modelli che ne sono sprovvisti in origine e, specie per quelli più anziani, la spesa potrebbe non valerne la pena. Per questo alcune auto che ormai sono prossime alla fine del loro ciclo di vita potrebbero essere tolte dalla produzione. Scopriamo quali sono le “candidate”:
SMART FORTWO - Fonti interne al costruttore confermano che la piccola elettrica non sarà più venduta da metà 2024, in attesa della nuova generazione (solo elettrica e prodotta in Cina) prevista nel 2026.
FIAT 500 - Sulla breccia dal 2007, la versione dotata di motori termici non dovrebbe venire aggiornata e quindi potrebbe terminare la sua carriera sui mercati europei entro luglio del 2024. Ma sopravviverà dove le regole europee non valgono, grazie alla produzione di questo modello che partirà a breve in Algeria.
FIAT 500X E JEEP RENEGADE - Il destino delle due suv compatte è segnato, essendo destinate ad uscire di listino nel 2024.
DR - Le vetture dei marchi della DR Automobiles sono di provenienza cinese ed è quindi la casa madre che dovrà provvedere ad aggiornarle con i nuovi dispositivi di sicurezza. Ma lo farà?
LANCIA YPSILON - L’attuale generazione sarà sostituita da una tutta nuova (elettrica o 1.2 ibrida) che condividerà la meccanica con la Peugeot 208.
LE GIAPPONESI - Vittime delle nuove normative saranno tre modelli giapponesi non molto diffusi (ma molto amati, nel caso delle due coupé sportive): la piccola Mitsubishi Space Star e le esaltanti Toyota GR86 e Subaru BRZ.
Molti modelli verranno invece aggiornati alle nuove normative: è il caso di una della popolare Fiat Panda. Ma non sarà la sola.
FIAT PANDA - L’auto più venduta in Italia non vuole “morire”: l’attuale generazione della Fiat Panda verrà aggiornata alle nuove normative europee e resterà in produzione fino al 2026. La presentazione è attesa fra poche settimane e porterà in dote anche volante, cruscotto e sistema multimediale aggiornati.
HYUNDAI I10 E KIA PICANTO - Il gruppo coreano ha intenzione di rendere le due sorelle, relativamente giovani e oggetto di un recente restyling, compatibili con le nuove norme.
DACIA - Dato che sono modelli recenti e visti i numeri di vendita importanti, sia la Sandero sia la Jogger saranno dotate dei dispositivi di sicurezza richiesti dalla UE. Nessun problema neppure per la più “anziana” Duster: la nuova generazione è in arrivo (verrà presentata a fine novembre, per arrivare nelle concessionarie pochi mesi dopo).