Era il lontano 1997, l'alfa romeo stava annaspando con dei prodotti a dir poco deludenti (155-145/146) derivati da auto del gruppo fiat in tutto e per tutto, quando vidi per strada, alla tenera età di 12 anni, uno dei primi esemplari di quella che poi sarebbe stata la mia prima auto. Mi ricordo chiaramente, ero in macchina con la mia famiglia (una fiat marea berlina 1.6 16V), era una giornata piovosa e sul ciglio della strada, di fronte l'entrata della Standa, era parcheggiata una splendida alfa 156 grigio metallizzato, non era nemmeno il top di gamma infatti aveva i copricerchi in plastica che li trovo splendidi tra l'altro (P.S. ditemi quale casa automobilistica si azzarderebbe mai a esporre nei vari coupon e depliant di presentazione, un’ auto low profile, ossia una macchina non al top di gamma con i dovuti trucchi estetici come mingonne e cerchi in lega di un certo raggio. L’alfa romeo all’epoca distribuì alle varie concessionarie del paese una brochure dove come immagine principale c’era quella del modello base ossia quella con le coppe ruota per intenderci, perché a mio parere proprio come cenerentola, incantevole anche vestita di stracci, anche una machina quando è bella, è bella sempre!, anche senza forzature stilistiche resesi ormai necessarie per attirare la clientela che si vede poi delusa nel vedere circolare per strada modelli anonimi , perché privi di costosi optional. ) . Appena la vidi, non riuscendo a scorgere la maniglia posteriore mi meravigliai del fatto che una vettura dalle dimensioni di un'auto da famiglia avesse solo tre porte, al chè, chiesi a mio padre ed a mio fratello il perchè di tale stranezza. Ricevetti una risposta del tipo: "quella è una macchina sportiva è normale che sia così", comunque i miei familiari ritenevano quasi uno spreco...anzi un azzardo produrre una macchina così importante con solo tre porte. Intanto la pioggia cadeva ininterrottamente dal cielo e rendeva ancora più affascinante l'alfa romeo di fronte a noi perchè evidentemente era uscita dal concessionario da poco tempo e ancora aveva l'inceratura di fabbrica che le donava quello charme tipico di auto nuova di zecca. Non molto tempo dopo, passeggiando con un amico mi accorsi che le portiere posteriori c'erano, eccome se c'erano! erano solamente camuffate da una geniale idea mai vista precedentemente dal designer WALTER DE SILVA, il quale, come tutti ormai sappiamo aveva incastonato una maniglia all'interno del montante posteriore rendendo a prima vista l'auto una vera e propria coupè. Che dire rimasi alquanto affascinato da tale armonia di linee, dissi tra me e me: "prima o poi ne avrò una, magari rossa!...chi lo sà". Era il 2010, avevo bisogno di un mezzo di trasporto che non fosse la mia amata motocicletta, cerco e ricerco su internet, ela trovo, una splendida 156 1.8 T.S. Blu Cosmo con pack sport del 1998 con all'attivo solamente 46.000 Km. Dopo una breve trattativa, con il venditore che aveva la classica lacrimuccia dell'alfista traditore, l'auto passò di mia proprietà alla modica cifra di 3000 €, a cui dovetti aggiungere circa 1.200 € per installare un discreto impianto GPL.