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Autorità dei trasporti: Uber? Servono nuove regole

05 giugno 2015

Occorre un’adeguata regolazione per le formule del trasporto non di linea, diverse dai servizi di taxi e noleggio con conducente.

Autorità dei trasporti: Uber? Servono nuove regole
NORME DA MODIFICARE - Sì al “taxi alternativo” Uber, purché con regole adeguate. Questo il succo della segnalazione che l’Autorità dei trasporti ha inviato a governo e parlamento. Una presa di posizione, quella dell’authority, favorevole all’app californiana. Il riferimento non è tanto a UberBlack (noleggio delle berline nere con conducente), ma a UberPop: il taxi privato, guidato da chi non ha nessuna licenza. Proprio negli scorsi giorni, era arrivato lo stop del tribunale di Milano a UberPop, sentenza contro cui la società americana farà ricorso: vedi news qui. Obiettivo, mettere fine alle polemiche e alle tensioni sociali che l’app californiana ha scatenato sin dal suo sbarco in Italia (e nel resto del mondo, d’altronde), coi tassisti che vedono UberBlack e UberPop come fumo negli occhi, ritenendoli illegittimi. È necessario, dice l’authority, “dare un adeguato livello di regolazione alle emergenti formule del trasporto non di linea diverse dai servizi di taxi e Ncc basate su piattaforme tecnologiche che offrono servizi di intermediazione su richiesta e con finalità commerciale”. Cioè modificare i trasporti pubblici non di linea.
 
È LA SHARING ECONOMY - Serve, per l’authority, “Introdurre obblighi specifici attinenti a piattaforme, a requisiti del conducente, alla qualità e alla sicurezza del servizio”. Insomma, va svecchiato il codice della strada, scritto quando le app non esistevano, né tantomeno queste forme di mobilità alternativa. Infatti, nota la stessa authority, “la domanda di mobilità, specie per le fasce di reddito basse e per i giovani, si orienta verso sistemi basati sulla flessibilità e sulla condivisione di risorse, tipici della sharing economy”. Ossia l’economia condivisa, con le vetture usate da più persone. L'Autorità si propone di "far emergere questo mercato, affinché domanda e offerta di servizi possano incontrarsi in modo trasparente e nel rispetto delle regole applicabili all'attività economica d'impresa". 


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