ALLA RICERCA DI PROVE - Il Friuli-Venezia Giulia mette alle corde chi utilizza lo smartphone alla guida e per la prima volta in Italia autorizza le forze di Polizia a controllare il telefonino della persona al volante dopo un incidente grave, in modo tale da scoprire se il guidatore lo ha utilizzato prima dello scontro. A muoversi in questa direzione è la Procura di Pordenone che, su input della Procura generale di Trieste, ha emanato la direttiva numero 4414 del 26 giugno 2018, che darà l’autorità agli agenti di chiedere il telefonino al guidatore e in caso di rifiuto disporre una perquisizione e in casi estremi il sequestro. Ciò avverrà solo in caso di incidenti mortali o con lesioni gravissime, dov’è fondamentale stabilire se il guidatore fosse distratto o meno al momento dello scontro.
C'È ANCHE IL SEQUESTRO - Al momento del controllo il guidatore sarà autorizzato a far presenziare un avvocato o una persona di fiducia, purché prontamente reperibile. Gli agenti dovranno controllare l’esistenza di attività sullo smartphone nei momenti prima dell’incidente, come ad esempio una telefonata o un messaggio su una chat, ma in caso di controllo negativo dovranno riconsegnare il telefonino al proprietario. Diversamente si procederà al sequestro. Ciò cambia nel caso in cui l’autista non si dimostri collaborativo, perché gli agenti potranno effettuare una perquisizione sul luogo dell’incidente e sequestrare il telefonino per i successivi accertamenti tecnici.