06
2017
giugno 2017
Editoriale pubblicato su alVolante di

Al casello sbagli corsia? Può costarti più del viaggio

MA SIAMO PROPRIO SICURI che chi si trova nell’impossibilità di versare il dovuto al casello autostradale sia per forza un “furbetto del pedaggio”, come ha scritto qualcuno? Ci riferiamo agli automobilisti che imboccano per sbaglio la corsia riservata al pagamento con carta di credito, senza ricordarsi che loro pagano in contanti perché la carta elettronica non l’hanno mai posseduta. Ma anche a chi si accorge solo alla fine del viaggio di non avere abbastanza quattrini per saldare il conto. Oppure, a quanti scoprono, sempre al casello, di avere la Viacard smagnetizzata, magari con la sgradevole colonna sonora dei clacson di chi li segue in coda ed è arrabbiato nero perché deve cambiare corsia. A tutti costoro, le modifiche al Codice della strada introdotte nel 2012 (ma operative dalla fine del 2016, per ora in Liguria e in Piemonte) riservano 85 euro di multa e, soprattutto, il taglio di due punti della patente.

SIA CHIARO: CHI SBAGLIA PAGA, ammesso e non concesso che sia davvero in fallo chi parte convinto di avere la carta di credito in ordine, dato che funzionava fino a un’ora prima. Ma la “pena” dev’essere commisurata alla gravità della “colpa”. Qui stiamo parlando di errori in buona fede, non di comportamenti truffaldini: come, per esempio, quello di chi si accoda a un veicolo munito di Telepass contando di farla franca, e per questo riceve 422 euro di multa ma inspiegabilmente salva i suoi punti-patente. E, comunque, chi blocca temporaneamente una pista di pagamento non mette a rischio la sicurezza e procura un disagio trascurabile, se il rilevamento della targa e il conseguente sollevamento della sbarra avvengono con la dovuta rapidità.

DEL RESTO, PUÒ ACCADERE che sia il casello a non funzionare correttamente: a volte la sbarra non si alza per “problemi tecnici”. E allora, come la mettiamo? Semplice: premendo un tasto nella colonnina, si riceve assistenza; poi il personale annota la targa e dà via libera (alzando la sbarra) all’automobilista. Il quale, per pagare, dovrà recarsi in un Punto blu, oppure in banca o in posta, se proprio non vuole farlo via internet. Un disagio anche questo, per il quale non avrà le scuse del gestore del tratto autostradale che, a sua volta, non verrà sanzionato per il disservizio. Due pesi e due misure? Certo. E il dubbio che tanta severità nasconda l’esigenza di fare cassa. Attingendo, tanto per cambiare, alle tasche dei soliti noti.

Guido Costantini



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