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2020
novembre 2020
Editoriale pubblicato su alVolante di

La difficile convivenza tra automobili e monopattini

QUEI TEMERARI SULLE MACCHINE VOLANTI è il titolo di un vecchio film, che racconta le improbabili avventure di un gruppo di pionieri dell’aviazione in una gara aerea da Londra a Parigi agli inizi del secolo scorso. È passato qualche anno, e i temerari oggi sfrecciano sui monopattini elettrici, ma senza strapparci un sorriso come accade rivivendo in tv le gag di Alberto Sordi in volo sulla Manica. Abbiamo visto tutti un kamikaze su due ruote viaggiare a 90 all’ora su una statale, di sera, meravigliandoci delle performance del suo monopattino “tunizzato”. Quelle immagini, riprese da un telefonino e rimbalzate da un social all’altro, fanno paura. Non solo perché dimostrano una volta di più che non c’è limite alla scempiaggine umana, ma perché rappresentano, di fatto, la punta dell’iceberg.

BASTA UN GIRO IN UNA QUALUNQUE CITTÀ italiana per vedere i nuovi protagonisti della micromobilità urbana, come vengono definiti,  infischiarsene delle regole, a cominciare da quella (recente) che ne autorizza la marcia contromano solo in presenza di specifici cartelli. Silenziosissimi, i monopattini elettrici sbucano da tutte le parti, salgono sui marciapiede, affrontano senza paura il pavé, a volte con due persone a bordo quasi sempre senza casco. Obbligatorio per i minorenni ma consigliabile a tutti, visto il gran numero di codici gialli e rossi registrato ultimamente nei pronto soccorso, e i costi sociali oltre che umani degli incidenti più gravi. Alla convivenza difficile ma inevitabile cui sono chiamati gli automobilisti e gli utenti dei monopattini dedichiamo una nuova inchiesta: la trovate a pagina 56, mentre la versione video è nel sito alVolante.it.

IL FATTO È CHE NON BASTA implementare le piste ciclabili (alcune davvero poco funzionali) e promettere bonus statali, peraltro non ancora erogati, alle due ruote. Il fenomeno va governato: casco, assicurazione e targa per tutti. A proposito di incentivi: vi sembra possibile che per questo comparto siano stati annunciati 120 milioni di euro, 20 in più di quelli stanziati per le vetture a benzina o diesel con emissioni di CO2 da 90 a 110 grammi per chilometro? Ci riferiamo ai fondi, già esauriti, che in settembre hanno spinto la ripresa di un settore strategico come quello dell’automobile (e che il conseguente gettito Iva ha ripagato). Rifinanziateli, anziché “inseguire” i monopattini.

Guido Costantini



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