03
2022
marzo 2022
Editoriale pubblicato su alVolante di

Alfa Romeo Tonale: Stellantis ci crede. E non è poco

QUANTE VILTE È ACCADUTO che i grandiosi progetti di rilancio dell’Alfa Romeo si siano poi scontrati con la dura realtà dei fatti? Concorrenti più forti del previsto, clienti in fuga, un declino da tanti ritenuto inarrestabile. Con la Tonale, il primo modello del Biscione targato Stellantis, le cose devono andare diversamente se davvero un brand ad alto potenziale come quello italiano, cui il gruppo guidato da Carlos Tavares assegna un ruolo di primo piano, vorrà tornare a mietere consensi e a macinare utili. Jean-Philippe Imparato, ex capo della Peugeot spedito in missione al di qua delle Alpi a lavorare sull’Alfa, ha preso in mano un progetto avviato ai tempi di Sergio Marchionne facendone un prodotto in linea con le migliori rivali. 

PER ESSERE CHIARI, quest’auto non sembra avere i limiti che hanno azzoppato la Giulia. La prima Alfa Romeo della nuova era a trazione posteriore, vettura dalla guida eccellente e dal bel design, non è mai stata all’altezza del made in Germany per due aspetti: finiture (per quanto migliori di quelle della 159) e software. Sviluppata a tempo di record, venne lanciata con un’elettronica di bordo collaudata ma datata. Col risultato, tra l’altro, di nascere con un sistema multimediale vecchio e, per quanto poi migliorato, comunque in ritardo rispetto a quelli dei tedeschi. Possibile, inoltre, che un’auto di questo rango non possa ancora avere i fari a matrice o almeno full led? Al di là della cura negli interni, la Tonale che abbiamo visto in anteprima esibisce una tecnologia di prim’ordine: automazione alla guida di Livello 2, infotainment raffinato e aggiornabile da remoto, connettività sui migliori standard, certificazione digitale del singolo esemplare.

BASATA SU TECNOLOGIA BLOCKCHAIN, che impedisce la contraffazione dei dati, la scheda emessa dalla casa al momento dell’acquisto (e costantemente aggiornata nella vita della vettura) è un modo per proteggere il valore residuo dell’auto e, in definitiva, il portafogli del cliente: altro aspetto troppo spesso trascurato dall’Alfa Romeo di ieri. La sensazione è quella di un cambio di passo, di una notevole risolutezza da parte del gruppo Stellantis nell’affrontare il percorso di rilancio del marchio italiano. Determinazione che fa il paio - ma qui siamo sul piano delle strategie finanziarie - con la decisione di rimborsare in anticipo il prestito (di 6,3 miliardi) con garanzia pubblica all’80% sottoscritto con Intesa Sanpaolo dall’allora FCA per affrontare l’emergenza Covid. Il segnale è chiaro ed è rivolto alla politica: siamo forti, lasciateci lavorare. 

Guido Costantini



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