09
2020
settembre 2020
Editoriale pubblicato su alVolante di

Incentivi 2020: se l’auto riparte è un’opportunità per tutti

INVOCATI, RECLAMI, ATTESI come la pioggia in un’estate di siccità, alla fine gli ecoincentivi ”veri” sono arrivati anche da noi, dopo quelli (decisi nel dicembre 2018 per le vetture con emissioni di anidride carbonica fino a 70 grammi per chilometro) che intercettavano non più del 2% del mercato totale, e che quindi non hanno rilanciato la domanda di auto nel nostro Paese, né tantomeno l’economia. Se fino al 31 luglio a beneficiare dei bonus era soprattutto chi poteva permettersi un’elettrica o un’ibrida plug-in, dal 1° agosto la platea è ben più ampia e coinvolge circa il 40% dei modelli in vendita. Vero, il fondo stanziato è modesto (se davvero ci sarà richiesta, i 50 milioni di euro previsti dal Decreto Rilancio rischiano di essere bruciati in un mese o poco più), ma quando questo giornale sarà in edicola dovrebbe già essere stato rifinanziato con un nuovo provvedimento legislativo.

INTANTO, IN QUESTO NUMERO di alVolante vi diciamo quanto costano davvero, al netto degli incentivi e del contributo che le case automobilistiche sono chiamate a sostenere, tutti i modelli in vendita ammessi agli aiuti. La guida all’acquisto è a pagina 16, con i trucchi e i consigli per comprare bene. Saranno i prossimi mesi, naturalmente, a dirci se risparmiare il 25% su una Panda o quasi il 30% su una 500 elettrica (senza contare i bonus locali, che si aggiungono) darà effettivamente i vantaggi sperati a un Paese che arranca, in questi mesi di Covid e di autostrade malmesse e nazionalizzate, di ponti ricostruiti a tempo di record (e finalmente da inaugurare) e di infrastrutture da restaurare. A un’Italia con il Pil in calo del 12,4% nel secondo trimestre (e del 17,3% su base annua) serve un’iniezione di fiducia prima ancora che di capitali, e la decisione presa a favore dell’auto, per quanto tardiva, va nella giusta direzione.

QUANTI, IN QUESTI MESI, HANNO SPINTO per sostenere l’acquisto delle auto anche attraverso lo strumento della rottamazione (che ha il vantaggio di rinnovare il parco circolante rendendolo più sicuro e meno inquinante) ricordano la grande stagione degli incentivi della seconda metà degli anni 90. Allora, il gettito Iva determinato dal boom di vendite ripagò ampiamente il costo dell’operazione, e contribuì a migliorare i requisiti economici richiesti al sistema-Paese per poter aderire alla moneta unica europea. Questa volta - come abbiamo capito tutti - la posta in gioco è ben più alta.

Guido Costantini



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