C’È ANCORA QUALCUNO che abbia davvero voglia di comprare un’auto? Con l’attenzione focalizzata su Kiev e sulle conseguenze del conflitto voluto da Putin, l’acquisto di questo bene durevole, pur così importante per la mobilità privata, passa inevitabilmente in secondo piano. Lo conferma l’ennesima, pesante caduta nelle vendite registrata a marzo in Italia (-29,7%). Certo, la domanda è da tempo in flessione anche a livello europeo, per la crisi dei semiconduttori e le conseguenti difficoltà delle case nel produrre e consegnare auto. E sulla situazione nel nostro Paese pesa l’effetto-attesa generato dalla “telenovela” (leggasi braccio di ferro tra i ministeri che hanno voce in capitolo nell’assegnazione dei fondi) degli incentivi: prima annunciati, poi rinviati e infine approvati, ma senza precisare chi ne avrà diritto; a ciò provvede un decreto che, mentre scriviamo, non esiste ancora in forma ufficiale.
NESSUNA SORPRESA, quindi, se nel frattempo i potenziali clienti rimandano l’acquisto. Tranne quelli che hanno necessità davvero impellenti di una macchina. Ammesso di riuscire ad averla in tempi ragionevoli, costoro si accorgeranno che i prezzi sono in aumento. Anche qui, sorpresa relativa, con l’inflazione al 6,7% in marzo su base annua, secondo le stime dell’Istat, e al 7,5% nell’Eurozona. Ma fa impressione “toccare con mano” la realtà. Dal listino di questo numero di alVolante emergono rincari del 6% circa, rispetto allo stesso mese del 2021, per alcuni modelli di larga diffusione, con punte del 10%. Dal canto suo, l’Unrae segnala come il prezzo medio ponderato (calcolato, cioè, dall’unione delle case estere tenendo conto di Iva, Ipt, sconti e optional) delle auto nuove vendute nel nostro Paese abbia già raggiunto, in febbraio, la soglia dei 26.100 euro; contro i 24.919 del 2021 e i 23.621 euro dell’anno precedente.
CHE I PREZZI SAREBBERO AUMENTATI lo aveva previsto l’estate scorsa la Euler Hermes, società del Gruppo Allianz. Che ipotizzava aumenti fino al 6%, nel primo semestre 2022, per lo squilibrio fra la domanda (in crescita dopo il periodo buio dei lockdown) e un’offerta rallentata dalla crisi dei microchip. Intanto, stava prendendo piede il rialzo delle materie prime, poi “esploso” con la guerra in Ucraina. Perché, oltre a costare di più all’acquisto, le auto rischiano di diventare un oggetto per pochi anche nell’uso, visto il prezzo del “pieno”, solo temporaneamente calmierato dal governo. Soluzioni? In questa fase, nessuna. Perciò è più importante che mai, per limitare i danni, scegliere e usare l’auto con intelligenza.
Guido Costantini



