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2024
gennaio 2024
Editoriale pubblicato su alVolante di

Strade più sicure: Zone 30 e tecnologia basteranno?

SULLA SICUREZZA SI È FATTO TANTO negli ultimi anni, e molto c’è ancora in programma. Da luglio diventeranno obbligatori per tutte le auto nuove i sistemi elettronici che monitorano la guida, avvisandoci se c’è qualche rischio e intervenendo (ove possibile) per evitare gli incidenti. Bene, visto che il 90% dei sinistri deriva da errori umani, ma ci auguriamo che i costruttori non ne approfittino per un ulteriore ritocco verso l’alto dei prezzi delle vetture. Anche perché, purtroppo, le assicurazioni quel salto l’hanno già fatto: la polizza Rca è aumentata in media di circa il 25% nell’ultimo anno. 

LA TECNOLOGIA AIUTA A EVITARE GLI INCIDENTI, ma non diamolo per scontato. Quando i progettisti si lasciano tentare da sistemi sofisticati ma inadatti al contesto, qualcuno dovrebbe fermarli. Non si capisce il vantaggio di display sempre più complessi da usare, di comandi a sfioramento che richiedono di abbassare lo sguardo per trovarli e che rispondono in ritardo, di cruscotti che mettono al primo posto lo stile a scapito di una consultazione immediata. La strada non è un videogioco, e gli aiuti elettronici non fanno miracoli: vietato distrarsi!

ANCHE QUALCUNO DI NOI dovrebbe darsi una regolata: non abbiamo parole per definire chi lancia folli sfide sui social, ma ci preoccupa scoprire, da una recente indagine dell’Anas, che ben il 10% degli incidenti è dovuto all’utilizzo scorretto dello smartphone. Piccola nota positiva, sembra che ci sia una maggiore consapevolezza dei pericoli, dato che l’anno scorso andava pure peggio. 

FORSE ANCHE PER QUESTO, rispetto ai primi sei mesi del 2022 gli incidenti sono calati del 5,4% e le vittime della strada quasi del 10. Unica eccezione, i centri urbani: qui, nessun miglioramento. Del resto, abbiamo denunciato più volte la situazione disastrosa della viabilità in termini di segnaletica e di fondo stradale, aggravata dallo sviluppo troppo “creativo” delle ciclabili, e da una politica che rema contro: il Tar ha appena detto un secco no al comune di Milano, che dopo una serie di incidenti voleva imporre i sensori dell’angolo cieco ai mezzi pesanti che entrano in città. Per cercare di ridurre rischi ed emissioni del traffico urbano, c’è comunque un’altra strategia che si sta diffondendo in tutta Europa: la creazione di ampie zone con il limite dei 30 km/h. Ennesima trovata anti-auto o scelta sensata? Come sempre, abbiamo spazzato via i preconcetti per trovare la risposta sul campo. L’inchiesta, completa di test strumentali, è a pagina 70.

MdF



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