L’UOMO

Nato nel 1957 a Roma, sposato, con tre figli, si è laureato in Economia presso l’Università La Sapienza. Nel 1984 inizia la sua carriera alla Ford Italia, quindi passa alla Nissan. Ma nel 2000 torna alla Ford, prima in Gran Bretagna, e dal 2002 a Roma come amministratore delegato della società finanziaria del gruppo. Dal 2007 è presidente e amministratore delegato della Jaguar Land Rover Italia.

L’AZIENDA

Il gruppo Jaguar Land Rover Italia ha 100 dipendenti e 64 concessionarie. Nei primi quattro mesi del 2019 sono state immatricolate 9860 auto, mentre nello stesso periodo del 2018 erano state 11.022 (-8,9%). 

giugno 2019
Intervista di Direttore pubblicata su alVolante di

Daniele Maver

Presidente e ad della Jaguar Land Rover Italia
Nella nuova Evoque non si avverte un gap di eleganza rispetto alle Range Rover più grandi

La nuova Evoque è arrivata nelle concessionarie. Com’è stata accolta dal pubblico? 

In modo positivo, considerando un mercato generale non troppo brillante proprio nelle fasce di prezzo della nostra piccola Range Rover. La quale ha destato grande interesse sul web, come dimostrano le 100.000 configurazioni completate nel nostro sito prima del lancio, pari alla metà di quelle fatte in tutta Europa. E poi, i 1000 ordini acquisiti in fase di prelancio. Con l’avvio delle campagne pubblicitarie, l’interesse è ulteriormente aumentato, specie per le versioni più ricche.

Nella linea è cambiata poco. I clienti cosa dicono? 

Apprezzano la continuità con il precedente modello, inevitabile visto il suo grande successo, ma anche le differenze. Che non mancano, dal passo allungato al maggiore spazio a bordo, dalla plancia col doppio schermo, di grande effetto, alla novità dei motori ibridi. I vecchi clienti si sentono a casa perché ritrovano in un’auto compatta tutta l’eleganza delle Range Rover più grandi. Che è poi quanto cercano anche i nuovi clienti, che non saranno pochi.

Oltre al lusso e all’eleganza, nel vostro Dna c’è dell’altro... Che cosa ci può dire della nuova Land Rover Defender? 

È l’erede della storica Land, un’icona, uno dei dieci modelli più importanti nella storia dell’automobile. La nuova, in vendita nel primo semestre del 2020, sarà all’altezza delle attese, che sono fortissime. Un po’ più grande della vecchia Defender, e con un look più importante, avrà delle prestazioni eccezionali nell’off-road più severo, che la distingueranno dalle tante “fuoristrada soft” attuali. Anche nostre.

Immagino che si riferisca alle suv della Jaguar, che in realtà sono più delle crossover... 

Certo. E-Pace ed F-Pace, cui si devono i grandi risultati di un marchio che l’anno scorso è tra quelli cresciuti maggiormente in Italia, hanno la trazione 4x4 ma non le ridotte. In fuori strada si difendono bene, ma il meglio lo esprimono su strada. Come tutte le Jaguar provengono da un mondo diverso, che è quello delle berline e delle sportive dalle grandi performance sull’asfalto. I clienti lo riconoscono, sanno distinguere i valori peculiari della Jaguar da quelli della Land Rover.

Avremo anche delle Jaguar ibride, come le Land Rover? 

Il programma va nella direzione di un’elettrificazione progressiva dei due brand, con continui aggiornamenti di prodotto. Sul terreno del rispetto ambientale, peraltro, la Jaguar si è già spinta molto avanti con la I-Pace, la nostra crossover totalmente elettrica. Una vettura davvero innovativa, che è stata premiata come Auto dell’Anno 2019.

Oggi si parla tanto di vetture premium, quelle che voi producete da sempre. Che cosa “fa” davvero un’auto premium? 

Il punto di partenza è il marchio. Con la sua storia e le promesse fatte e mantenute attraverso i prodotti. Al cliente, un’auto premium offre prestazioni, comfort, sicurezza, secondo l’identità che il marchio si è costruito nel tempo. Poi, non può mancare un adeguato livello qualitativo, anche nel servizio. Ma senza storia, senza radici, è difficile inventarsi costruttori premium.