Fresca di debutto, l’A3 Sportback g-tron è la prima Audi a metano. Che significato ha per voi la scelta
del gas naturale, un tipo di alimentazione che nella percezione generale è ancora sinonimo di risparmio?
Il metano, in Italia, ha un’immagine tecnologicamente povera, ma noi vogliamo “sdoganarlo”. Abbiamo una fabbrica, in Germania, che produce metano sintetico e dà un bel contributo alla riduzione dell’anidride carbonica emessa nell’aria. Dietro la A3 Sportback g-tron c’è questa nostra “filiera” tecnologica. La vettura ha bombole leggere, bassi costi d’esercizio, una notevole autonomia. E offre i ricchi contenuti tecnici, le finiture curate e il feeling di guida delle altre Audi.
Un modo diverso di proporre il marchio premium?
Un modo moderno, attuale. Minore ostentazione e più concretezza.
Il nostro messaggio è chiaro, si possono guidare vetture di fascia superiore senza l’assillo del costo del carburante, e inquinando meno.
Una scelta che vi avvicina a una nuova clientela...
Certo. Interessata alle nostre auto, ma titubante per i costi di gestione, proviene un po’ da tutte le marche. Lo si è visto già al lancio dell’A3 Sportback g-tron, che non è stata acquistata da ex clienti Audi. Ed
è andata benissimo. Come tutta la nostra gamma, che cresce a velocità più che doppia rispetto al mercato. Noi non abbiamo modelli superstar che trainano gli altri, esponendoci a rischi, ma una gamma completa che offre ciò che il mercato chiede, ed è venduta per metà ai privati e per metà a professionisti e flotte.
Un’altra Audi che sposa il rispetto per l’ambiente con le prestazioni è l’ibrida plug-in A3 Sportback e-tron, in vendita a settembre. Che ruolo avrà?
Sarà la nostra risposta alle elettriche pure, che non hanno avuto il successo sperato per via della loro limitata autonomia e per l’inadeguatezza, in Italia, della rete delle colonnine pubbliche di ricarica. Con la tecnologia ibrida plug-in, l’A3 può muoversi in elettrico nelle zone a traffico limitato e, grazie al motore termico, sa affrontare viaggi anche lunghi. Ed è un’Audi a tutti gli effetti, con una potenza combinata di 204 CV
e 220 km/h di velocità di punta.
A Ginevra ha esordito la nuova TT. Quanto sarà importante in un mercato che sembra in ripresa?
Quest’auto opera in un settore per il quale l’uscita dalla crisi riveste particolare rilevanza. Parliamo di circa 6000 clienti l’anno, in Italia, che scelgono dando retta alle emozioni e che, proprio per questo, ne siamo certi, apprezzeranno il design e la tecnologia della nuova TT. A cominciare dal cruscotto virtuale, che è quanto di più avanzato ci sia oggi nel campo della strumentazione.
Passiamo alla trazione integrale. Quando un cliente sceglie un’Audi a quattro ruote motrici, punta più sulla sicurezza o sulla sportività?
Su entrambi gli aspetti. La trazione integrale “quattro” è la nostra icona tecnologica. Siamo stati noi a imporla, nelle auto da corsa e di serie, ed è diventata sinonimo di mobilità sui terreni difficili, per esempio sulla neve. In realtà, il sistema “quattro” non è solo questo. È sicurezza, prestazioni, versatilità. Lo proponiamo in tutta la gamma e ai clienti piace. Infatti, c’è in più del 40% delle Audi vendute in Italia.