L’UOMO

Dopo la laurea in economia alla Bocconi e un master, Luca Ronconi lavora nalla grande distribuzione (Rinascente e Metro Italia). Nel 2001 è amministratore delegato di Actebis Computer, quattro anni dopo del gruppo Cmr. Nel 2007 è presidente di La Veggia. Viene chiamato in Koelliker nel 2009 col ruolo di direttore finanziario. L’anno seguente ne diventa direttore generale e poi amministratore delegato. È sposato e ha una figlia. 

L’AZIENDA

Il gruppo Koelliker ha 309 dipendenti, 113 concessionarie per il brand Mitsubishi e 86 per SsangYong. Il primo marchio, da gennaio a settembre 2019, ha venduto 6006 auto (+51,5%), il secondo 1878 (+2,1%).

dicembre 2019
Intervista di Direttore pubblicata su alVolante di

Luca Ronconi

Amministratore delegato gruppo Koelliker
Proponiamo agli italiani due marchi orientali, Mitsubishi e SsangYong. E vengono apprezzati

Nel 2007, il gruppo Koelliker, storico importatore milanese di Mitsubishi e SsangYong, aveva debiti con le banche per 840 milioni di euro. E oggi? 

Siamo su livelli normali per un’azienda. All’epoca, quei numeri facevano paura, ma bisogna considerare che il fatturato dell’anno precedente era stato di 1,6 miliardi di euro. Comunque, è con la crisi del 2008 e il crollo del mercato dell’auto che il nostro indebitamento diventa insostenibile.

Come avete affrontato la situazione? 

Cedendo proprietà immobiliari e la licenza d’importazione e distribuzione per Kia e Hyundai, che abbiamo portato in Italia quando nessuno conosceva le auto coreane. In parallelo si è ristrutturato la rete, con la vendita o la chiusura di alcune filiali, e creato una holding di servizi a sostegno delle società del gruppo. 

Quando siete tornati a generare utili? 

Dopo il 2013. Ma non ci siamo limitati a vendere auto e a restituire soldi alle banche. Abbiamo cercato degli investitori che credessero in noi. Trovandoli in un fondo americano che nei mesi scorsi ha rilevato la parte restante del debito, pari a 110 milioni, senza entrare nel capitale. Ora è il nostro interlocutore. Ed è più semplice che trattare con un pool di banche, per giunta con grossi vincoli. Non potevamo rilasciare fideiussioni né avviare nuovi rapporti d’importazione. 

Allargherete il portafoglio dei brand? Si è parlato di un marchio cinese forte nelle elettriche... 

È prematuro parlarne, anche se effettivamente per noi questo è l’anno della rinascita, e quando si pensa alla mobilità di domani e all’elettrico, le capacità tecnologiche e produttive più importanti sono di origine cinese.

In Italia, la Mitsubishi è in forte crescita. Quali auto vi stanno dando più soddisfazione?

La suv compatta ASX, sicuramente la vettura di maggiore appeal per chi si avvicina a un marchio che punta sulla tecnologia mirata alla sicurezza e alla facilità di guida. Poi la piccola Space Star, pratica e con bassi costi di gestione.

Che cosa ci dice del nuovo pick-up L200, appena lanciato? 

Ci crediamo molto. Per le sue caratteristiche tecniche, il look fresco e completamente rinnovato, le prestazioni in fuori strada, la praticità e il notevole comfort. Ma in Italia soffriamo di una legislazione punitiva verso questi veicoli, che ne limita la diffusione. 

E le SsangYong? Come pensate di farle conoscere al pubblico?

Stiamo lavorando sui giovani, con iniziative social e operazioni di grande risonanza, come la formula “Soddisfatti o Rimborsati” che prevede di sostituire l’auto se non è piaciuta. È capitato raramente. Dai sondaggi, del resto, risulta che il marchio è quello col maggior grado di soddisfazione a sei mesi dall’acquisto. I nostri modelli vanno scoperti anche attraverso i test drive delle concessionarie. Hanno le carte in regola, in termini di piacere di guida e sicurezza. A cominciare dalla nuova Korando, in fase di lancio e dal 2020 anche con motore elettrico.