GUIDA LA FIAT DA NOVE ANNI
Parigino, 59 anni, Olivier François è da tempo fra i top manager del gruppo FCA. Dopo la laurea in economia, finanza e marketing all’Università Dauphine, consegue un diploma dell’IEP (Institut des Sciences Politiques) di Parigi. Ha iniziato a lavorare negli anni 90 per il gruppo PSA, con crescenti responsabilità. Ha guidato la filiale danese della Citroën e, dal 2001, quella italiana. Quattro anni dopo entra nel gruppo Fiat: Sergio Marchionne gli affida il marchio Lancia, oltre alla responsabilità del coordinamento delle attività di comunicazione per tutti i brand. Nel 2009, con la nascita della FCA, diventa presidente e amministratore delegato della Chyrsler. Dal 1° settembre 2011 è a capo del brand Fiat e del marketing del gruppo, e fa parte del GEC (uno dei massimi organi esecutivi della FCA).

dicembre 2020
Intervista di Direttore pubblicata su alVolante di

Olivier François

Capo del brand Fiat e del marketing del gruppo FCA
Non solo stile. La nostra nuova citycar è anche pratica. Con la porta in più nella fiancata destra

Com’è stata accolta la Nuova 500? Hanno avuto successo le edizioni di lancio “La Prima”?

Dalla presentazione della cabriolet, in marzo, contiamo circa 12.000 esemplari in prevendita. Considerando le difficoltà di questi mesi, è un successo e ci fa ben sperare.
 
Nel frontale, il marchio 500 prende il posto del classico logo Fiat. Volete trasformare la 500 in un brand?

Assolutamente no. La 500 è il nostro fiore all’occhiello e, proprio per questo, nella nuova versione elettrica abbiamo voluto dare maggiore dignità al marchio Fiat applicando al portellone posteriore un logo inedito, più “sostanzioso”. Davanti abbiamo scelto di utilizzare la sola scritta “500” per assicurare ancora più personalità e riconoscibilità a questa famiglia di vetture nell’ambito della gamma Fiat.

La Nuova 500 è proposta anche nella versione 3+1, con una porta in più nella fiancata destra. Che cosa vi aspettate da questa variante?

Con la 3+1 vogliamo avvicinare nuovi clienti che probabilmente hanno sempre desiderato la nostra citycar, ma che poi non la prendevano in considerazione per una questione di praticità. Questa variante potrebbe rappresentare il 20% circa delle vendite totali, ma se la domanda dovesse crescere, lo stabilimento di Mirafiori sarà in grado di soddisfarla rapidamente.

Chi sono questi clienti?

Mi viene in mente la mamma col bimbo da sistemare sul seggiolino posteriore, o lo sportivo che porta con sé borsoni e attrezzature ingombranti e vuole stivarle a bordo facilmente. Un pubblico trasversale in cerca di maggiore fruibilità dello spazio e, per questo, disposto a spendere 2.000 euro in più rispetto alle altre versioni.

E le concorrenti di quest’auto? Quali teme di più?

Non vedo rivali dirette. Quando guardo alla Nuova 500 penso che potrebbe essere una sorta di “mini Tesla”. Anche la Model S non aveva rivali, ma creò un mercato. Che poi è un po’ quanto vorremmo fare con la Nuova 500. Il bisogno di mobilità urbana non potrà più essere soddisfatto dai motori termici, ma il mercato delle citycar elettriche è ancora tutto da inventare. Vogliamo farlo portando i clienti delle piccole a benzina a scegliere un’elettrica dal design raffinato come la nostra. La ricercatezza stilistica è un’esclusiva della Nuova 500.

La chiave di avviamento sembra un sassolino. Come mai?

Abbiamo voluto esprimere anche così il nostro rispetto per l’ambiente, che non si limita al motore elettrico e all’uso di plastiche riciclate per i rivestimenti dei sedili. I nostri designer hanno dato alla chiave la forma di un elemento naturale come un sasso. È racchiusa in un guscio in materiale riciclabile, e non riporta il logo Fiat o 500, ma due parole: “etica” ed “estetica”.