L’UOMO

Pierantonio Vianello è nato a Venezia 49 anni fa. Laureato in ingegneria, ha lavorato alla Ford Italia, negli anni 90, nell’area del postvendita. Quindi, per sette anni nel gruppo Volkswagen, quattro alla Maserati (anche in veste di coordinatore dello sviluppo vendite) e poi ancora nella filiale italiana del gruppo tedesco, a capo delle vendite di Audi.

L'AZIENDA

Nel 2018 la divisione Seat (43 dipendenti e 60 concessionarie) del Volkswagen Group Italia ha venduto 19.955 auto (+13,9% rispetto all’anno precedente).

aprile 2019
Intervista di Direttore pubblicata su alVolante di

Pierantonio Vianello

Direttore della Seat Italia
Come tutte le Seat, la Tarraco la scopri veramente solo guidandola. E ne resti conquistato

La Tarraco è la vostra novità più recente. Com’è stata accolta? 

Al di là degli ordini, che sono soddisfacenti, a darci indicazioni dirette del suo potenziale è stato il Tarraco Tour. Ha coinvolto 16 concessionarie di altrettante regioni italiane che hanno aperto le loro porte in anteprima, per far conoscere l’auto in modo completo, con una prova su strada oltre che con un esame statico nello showroom.

Che cosa ne è emerso? 

Che la Tarraco colpisce per i nuovi stilemi del frontale e una percezione di bordo di livello quasi premium, dovuta alla cura nelle finiture e all’esperienza tattile e olfattiva che propone. È nella guida, però, che fa la differenza, per l’equilibrio tra il comfort e l’agilità. Il suo sterzo è tipicamente Seat, quindi appagante e preciso, ma sorprende in una suv lunga 474 cm. E poi c’è un altro aspetto.

Quale? 

La dotazione di serie. È completa, dai fari full led ai sistemi di connettività con i telefonini. Siamo tra i primi ad avere arricchito le versioni Business con dispositivi che non riguardano solo il comfort ma un sistema avanzato, a livello 2, di guida semiautonoma.

Per la Leon, che invece è la vostra auto più anziana, state puntando sul metano. 

In effetti, l’abbiamo lanciata un po’ di tempo fa, ma ha anticipato tanto del gruppo Volkswagen, a cominciare dalla piattaforma poi usata anche per Golf e Audi A3. E, comunque, è la Seat con i clienti più giovani, in media 32 anni. Cui offriamo il metano non solo per il risparmio al distributore e le esenzioni dal bollo previste in varie regioni per le monofuel a gas, o per una questione di rispetto ambientale. Il nostro 1.5 turbo ha 130 cavalli e un’ottima coppia, e lo montiamo anche nella versione FR, sportiva nel look e nella guida.

A proposito di sportive, ora avete anche il marchio Cupra. 

Con 300 cavalli a € 44.000 la Cupra Ateca è semplicemente unica. Non esiste un’altra suv così performante a quel prezzo. Il successo riscosso in tutta Europa ci rende fiduciosi che anche da noi si farà apprezzare. I concessionari hanno venduto tutte quelle assegnate, e ce ne chiedono altre. Per rendere ancora più appagante quest’auto ci siamo inventati un leasing aperto ai privati che consente di averla a soli € 319 al mese tutto incluso. Cioè, con la manutenzione, la garanzia di quattro anni e il superbollo.

La vostra prima ibrida plug-in è una Cupra. Come mai?

Tra i compiti del nostro nuovo brand sportivo c’è anche quello di anticipare contenuti tecnologici che alcuni mesi dopo ricadranno nella normale gamma Seat. È il caso dell’ibrida plug-in.

Avete un’ambiziosa strategia di elettrificazione. Ce ne parla?

Noi preferiamo parlare di mobilità sostenibile. Un piano che non può prescindere dall’accessibilità economica dei nostri prodotti. È un programma ampio. Include lo sviluppo del metano, anche attraverso accordi con il fornitore di gas per poterlo erogare direttamente accanto alle concessionarie. Il secondo tassello sono le varianti ibride, che andremo a proporre in tempi rapidi per tutta la gamma tradizionale. Al tema delle elettriche pure è dedicato un nuovo modello, con piattaforma inedita. E ormai ci siamo.