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La sicurezza fa (anche) risparmiare

05 dicembre 2013

Flotte aziendali: un modello per tenere sotto controllo voci di spesa fino a oggi non considerate.

La sicurezza fa (anche) risparmiare
OLTRE 11.000 AUTO SOTTO LA LENTE - I tecnici lo definiscono Tco, sigla di total cost of ownership: si tratta del costo complessivo di possesso e utilizzo di un veicolo (o, nel caso delle aziende, di una flotta di veicoli), e rappresenta il criterio primario nella scelta delle auto “di servizio”. Nel calcolo del Tco, le sue voci di spesa più “pesanti” (l’acquisto, i carburanti e la manutenzione) rappresentano oltre i 2/3 del totale. Ma c’è un altro elemento importante: il costo dell’incidentalità. Che, in parte, è conosciuto: sotto forma, per esempio, di spese dirette per l’assistenza, di costi di riparazioni a seguito di sinistri, di danni a cose e persone. Ma che, in una certa misura, rimane “sommerso”.  Proprio per mettere a fuoco e far emergere questa componente occulta della spesa totale, i ricercatori del Ctl (Centro di Ricerca per il Trasporto e la Logistica dell’università La Sapienza di Roma) hanno messo sotto esame un campione particolarmente esteso (e, quindi, rappresentativo) di auto aziendali: quello costituito dalle flotte gestite dalla Arval (multinazionale operante nel noleggio a lungo termine), per un totale di ben 11.386 veicoli.
 
LA TECNOLOGIA VIENE IN SOCCORSO - Il Tco (total cost of ownership) medio dei veicoli Arval si aggira intorno agli 800 euro/mese, circa 9.600 euro/anno. Di questa cifra, il 17% è direttamente collegato alla “non sicurezza”, cioè (in molti casi) a comportamenti di guida che sono stati causa di sinistri. Il Ctl di Roma, partendo da questi dati, è riuscito a stimare che, di questo 17%, i costi “occulti” (non già contemplati nel Tco) della non sicurezza, direttamente a carico dell’azienda, pesano per un ulteriore 5% (dovuto principalmente a mancata produttività a seguito di un incidente con danni), e valgono circa 460 euro/veicolo ogni anno. Un motivo in più, quindi, per spingere nella direzione della riduzione dei sinistri: non solo scegliendo auto più sicure, ma anche cercando di responsabilizzarne i guidatori. La riduzione dei costi passa per la telematica: installando una “scatola nera” nella vettura, è possibile monitorare i comportamenti a rischio di chi è al volante (che si sente, quindi, più responsabilizzato). Ma non solo: il controllo costante dello “stato di salute” del veicolo, e il tempestivo suggerimento di intervento in caso di problemi, permette di incrementare significativamente l’efficienza e l’affidabilità dei mezzi della flotta, accrescendo, di conseguenza, anche la sicurezza dei guidatori.


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