FRONTE COMUNE - I taxisti di numerose città italiane hanno protestato martedì 26 gennaio nei confronti di Uber, chiedendo a gran voce interventi contro l'abusivismo nel settore ed esprimendo malcontento verso gli emendamenti in discussione al Senato. Le manifestazioni più accese si sono verificate però a Parigi, dove almeno venti taxisti sono stati arrestati in seguito ai disordini causati lungo alcune strade della città. La BBC rivela che almeno 1200 persone hanno aderito alle sollevazioni. Il portavoce dei taxisti, Rachid Boudjema, ha spiegato alla BBC che Uber “vandalizza i professionisti che pagano le tasse e rispettano le regole”. Uber è una popolare applicazione per smartphone, che mette in comunicazione autisti privati con i loro clienti. I pagamenti avvengono senza scambio di denaro (serve la carta di credito) e le tariffe sono molto più vantaggiose rispetto ai taxi comuni.
RISPETTO DELLE REGOLE - Le manifestazioni in Italia non hanno raggiunto i picchi d’oltralpe, ma numerosi taxisti hanno comunque dichiarato sciopero a Firenze, Napoli e Roma. I taxisti della Capitale hanno esposto uno striscione di solidarietà verso i colleghi francesi. A Firenze le auto bianche si fermano per le ultime 4 ore di ognuno dei turni di lavoro previsti oggi, mentre a Roma non sono previste interruzioni del servizio: i taxisti aderenti erano tutti fuori turno. A Napoli, secondo La Repubblica, i taxisti aderenti al sindacato Usb hanno fatto scattare una protesta in vigore dalle 8 alle 22. Le istanze sono condivise. I taxisti accusano Uber di fornire un servizio abusivo, di aggirare le regole previste e di operare in un regime di semi o totale illegalità, dal momento che non servono particolari requisiti per svolgere l’attività. Il tribunale di Milano si è già esposto in termini negativi contro UberPop, dove autisti potevano essere normali cittadini.
GLI EMENDAMENTI - I taxisti vogliono farsi sentire in risposta ai nuovi emendamenti al ddl Concorrenza presentati da Linda Lanzillotta, vicepresidente del Senato e membro del Partito Democratico, secondo cui le nuove misure favoriranno la concorrenza e garantiranno benefici per tutti gli utenti. Lanzillotta è stata intervista al proposito da L’Unità. “Più concorrenza non potrà fare altro che spingere tutti a migliorarsi, con beneficio dei consumatori” le sue parole. “Gli autisti devono avere precisi requisiti professionali, non è che chiunque si mette al volante e può fare il tassista. Qui non si vorrebbe che queste realtà che già esistono vengano legittimate, ma questo è un discorso molto pericoloso, di chiusura”.