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Vuoi rendere le code scorrevoli? Evita i salti di corsia

24 ottobre 2016

Un automobilista che vive il problema delle “code” ha elaborato alcune idee che secondo lui aiuterebbero a rendere scorrevole il flusso delle auto.

Vuoi rendere le code scorrevoli? Evita i salti di corsia

COME NASCONO GLI INGORGHI - Quali sono i comportamenti e le situazioni che generano gli intoppi del traffico fino a bloccarlo, dando vita alle deprecate “code”, cioè le colonne di auto che procedono a pochi passi per volta? E, di conseguenza, quali potrebbero essere i comportamenti virtuosi in grado di evitare l’insorgere delle “code”? La domanda se l’è posta un automobilista di Seattle, Stati Uniti, soprattutto nei tanti momenti di paralisi del traffico durante i suoi spostamenti da è per il lavoro. Le sue osservazioni l’hanno portato a una conclusione fondamentale: in genere gli stop al flusso del traffico nascono per le frenate che si impongono per evitare di andare a urtare un’auto che ha compiuto una manovra che nelle intenzioni del suo autore avrebbe dovuto velocizzare la sua situazione. Il risultato invece è il blocco brusco di tutto il flusso e l’inizio delle attese per tutti.

CALMA, NIENTE SCATTI - In sostanza la scorrevolezza del traffico la si ha se tutti procedono magari lentamente ma con regolarità e senza creare delle accelerazioni momentanee e episodiche che danno luogo poi a degli intasamenti e quindi alle “code”. L’automobilista/studioso ha tenuto conto di vari studi scientifici esistenti in materia e a sua volta a valutato le sue osservazioni secondo i principi e le leggi dei flussi idraulici, un po' come se le auto una dietro l’altra fossero un liquido che deve essere incanalato è fatto scorrere.

SERVE UNA REGIA - In definitiva, quello di cui c’è bisogno secondo l’automobilista di Seattle è una grande regia del traffico, così da far muovere tutti i flussi, anche se e quando si intersecano. Ciò a cominciare da un sistema di semafori ben programmati. Una cosa probabilmente più facile a dirsi che a farsi, specialmente nei momenti di grande mobilità, quando le strade devono sopportare un traffico molte volte superiore rispetto a quello normale. Fatto sta che le idee dell’automobilista di Seattle hanno fatto breccia addirittura nel paludato quotidiano Wall Street Journal che le ha pubblicate dando al relativo articolo notevole rilievo.



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