SITUAZIONE COMPLESSA - Problemi grossi per Vijay
Mallya (
nella foto), fondatore e amministratore delegato della
Force India di
Formula 1: secondo l’agenzia stampa Ians, il 2 marzo il magnate indiano ha lasciato il proprio paese, scampando così a un mandato d’arresto. Il motivo? Pare che Mallya non abbia restituito più di 1 miliardo di euro a un pool di 17 banche, che lo avevano messo a disposizione per salvare, senza successo, la Kingfisher Airlines, la compagnia aerea del magnate. La fuga di Mallya è avvenuta prima che il Tribunale di Bangalore esaminasse un ricorso delle stesse banche per “congelare” un pagamento di circa 70 milioni di euro in favore di Mallya da parte del gruppo britannico Diageo, che ha rilevato le quote del businessman indiano nella United Spirits, la più grande azienda di alcoolici dell’India. Insomma, la situazione è complessa. E di Vijay Mallya, attualmente, non c’è traccia.
E IL TEAM? - Per quanto riguarda la Force India, è innegabile che il team possa avere ripercussioni derivanti dalle traversie di Mallya: da tempo circolano voci sulla sua possibile fuoriuscita dalla propria creatura, specie dopo avere lasciato la presidenza della United Spirits. Mallya ha smentito più volte la cosa in modo secco, ribadendo come la Force India sia un’entità separata dalla Unites Spirits. Fino allo scorso mese, il patron della Formula 1 Bernie Ecclestone si dichiarava scettico in merito a un passaggio di proprietà della Force India; le quote di Mallya nella scuderia sono pari al 42,5%, paritetiche rispetto a quelle della Sahara Group (che fa capo all’uomo d’affari indiano Subrata Roy, anch’egli con procedimenti giudiziari in corso). Le quote della Sahara Group sono dichiaratamente in vendita dalla fine di gennaio.