Dopo il recente ricordo dei 27 anni senza il Drake mi sembra doveroso rendere omaggio anche ad un altro personaggio, seppur minore del mondo motoristico, Guy Ligier, scomparso due giorni fa all'onorevole età di 85 anni. Fu uno sportivo eclettico, nazionale francese di canottaggio e di rugby, motociclista e pilota di F1, fu quest'ultima disciplina a renderlo maggiormente famoso. Infatti diede il suo cognome ad una Scuderia che nella massima competizione automobilistica dal 76 al 96 mise in pista delle monoposto che furono, tra gli altri, guidate da piloti di cui ci si ricorda ancora come Lafitte (il più affezionato alla Compagine francese, 9 stagioni), Ickx, Pironi, Tambay, Cheever, De Cesaris, Arnoux, Larini, Boutsen, Brundle & Blundell nella stessa annata 93 (con comprensibile intreccio lessicale dei cronisti), Suzuki e Panis. I risultati non furono eclatanti, 9 vittorie in tutto, 7 delle quali tre il 79 e l'81 ove la Ligier chiuse rispettivamente 3ª, 2ª e 4ª nel Mondiale Costruttori. Ultima vittoria nel 96 (Panis) nella cornice del Principato allagato dalla pioggia ove si disputò una corsa ad eliminazione con, se non ricordo male, 4 sole vetture al traguardo. Ma non bastò quell'insperato successo e la Scuderia chiuse i battenti diventando la Prost Grand Prix del noto Alain, ma anch'essa ebbe vita breve (97-01) e minori successi. Adesso la Casa francese è conosciuta principalmente per le microcar. Buone corse celesti, Guy!