TEDESCHI INARRESTABILI - Anche se diversi capi di Stato si sono sbilanciati in previsioni tutt’altro che rassicuranti sul futuro dell’economia, alcune case automobilistiche vedono nel 2012 un anno roseo per le proprie vendite. La Porsche, ad esempio, per il 2012 si aspetta nuovi record. A rivelarlo è Bernhard Maier, responsabile delle vendite per la casa tedesca: in un’intervista ad Automotive News parla di una crescita stimata del 6,5% rispetto al 2011, che era già stato il migliore nella storia del marchio di Stoccarda, con oltre 115.000 vetture vendute (nel 2010 erano state “appena” 97.000). La previsione, però, è vincolata al fatto che l’anno appena iniziato non porti con sé un disastro finanziario per l’economia mondiale. In ogni caso, ha precisato Maier, la Porsche intende crescere più della media del mercato. Tra i cavalli di battaglia, la nuova 911 (nella foto sopra la Cabrio), che vedrà il debutto negli Usa nella seconda metà dell’anno: è proprio Oltreoceano che la casa tedesca prevede i risultati più importanti, visto che gli Stati Uniti sono sempre il suo primo “cliente”. Grandi attese anche per i mercati emergenti, dove nel 2011 la crescità è stata anche del 76% per il sudest asiatico, del 67% in Cina e del 40% in Russia.

La recente Classe B della Mercedes.
“TRE PUNTE” DI OTTIMISMO - Nel “club degli ottimisti”, sempre secondo Automotive News, c’è posto anche per la Mercedes: la casa della stella a tre punte vuole portare la propria produzione di veicoli in Germania a sfiorare un milione di veicoli. Per la precisione si parla di 988.000 unità, tra vetture tradizionali e suv, ripartite su tre fabbriche: quella di Sindelfingen, vicino Stoccarda (460.860 vetture per il 2012), Brema (327.460 unità) e Rastatt (199.790 veicoli). Anche questo sarebbe un record, e porterebbe la produzione del gruppo Daimler per il 65% all’interno dei confini tedeschi. In crescita anche le previsioni per gli stabilimenti “esteri”, tra cui il più importante, in Alabama, dovrebbe sfornare circa 186.000 unità nel 2012, ovvero il 30% in più che nell’anno che si è appena concluso.

La nuova i30 della Hyundai darà una bella "spinta" alle vendite.
PURE IN COREA SORRIDONO - Fuori dall’Europa, è il gruppo coreano Hyundai-Kia (che comunque ha produzioni anche nel Vecchio Continente) a fare previsioni al rialzo: punta a raggiungere quota 7 milioni di veicoli (a livello mondiale) con un incremento delle vendite del 6,1%: lo ha affermato il presidente Chung Mong-koo. L’ottimismo del manager coreano trova le sue basi nel continuo miglioramento della qualità dei prodotti, oltre che nei massicci investimenti in ricerca e sviluppo. Del resto già lo scorso anno i due marchi orientali erano stati premiati dai clienti: i dati (provvisori) per il 2011 parlano di una chiusura a 6,6 milioni di veicoli (circa 4,1 con il marchio Hyundai, e 2,5 con quello Kia), ben oltre i 6,3 milioni previsti. Anche gli analisti finanziari sembrano dar fiducia al gruppo coreano, al punto da considerare le stime di crescita persino conservative rispetto a quelli che prevedono essere gli effettivi risultati.











