NEL SEGNO DEL SETTE - Prosegue negli Emirati Arabi il tour della 777 Hypercar che negli ultimi giorni ha portato il super-esclusivo bolide, prodotto in soli 7 esemplari, sul circuito di Yas Marina ad Abu Dhabi e al Dubai Autodrome. Quella nei due emirati è stata una presentazione dinamica in anteprima mondiale del progetto firmato dall’italiano Andrea Levy: un’hypercar pensata per l’utilizzo esclusivo in pista, progettata e costruita dalla Dallara, con motore Gibson, venduta al prezzo di 7 milioni di euro (più le tasse). Fino a gennaio la 777 Hypercar è in mostra al GPX Store dell’Autodromo di Dubai e poi sarà protagonista nello store della Dragon Racing International in occasione della 24 Ore di Dubai (13-15 gennaio) e dell’Asian Le Mans 4 Ore (3-4 febbraio).
NESSUNA REGOLA - Il telaio monoscocca della 777 Hypercar è realizzato in carbonio e vanta l’omologazione FIA. L’aerodinamica, sviluppata dalla Dallara, genera 2.100 kg di deportanza a 370 km/h. Il motore V8 aspirato di 4,5 litri sviluppa un massimo di 800 CV (nella modalità push -to-pass) ed è alimentato con carburante sintetico, che permette di ridurre del 65% le emissioni di CO2. Benché l’hypercar derivi dai prototipi utilizzati nelle gare di endurance, la 777 non parteciperà a nessun campionato. Questo per lasciare le mani libere ai progettisti, che hanno potuto lavorare senza dover rispondere ad obblighi o restrizioni regolamentari. Grazie a questa libertà, abbinata a un peso di soli 900 kg e un’accelerazione laterale fino a 4 g, il tempo stimato sul giro a Monza è di 1 minuto e 33 secondi, oltre 2 secondi più veloce dell’ultima pole position realizzata dalle vetture del WEC iscritte all’ultima 6 Ore sul circuito brianzolo.
TECNOLOGIE BREVETTATE - Contestualmente alla 777 Hypercar, sono state svelate anche le tecnologie applicate alla vettura e sviluppate con il Politecnico di Milano, Onevo Group e Red Travel: 777 A.I. Racing Virtual Coaching e la tecnologia di autonomous driving totale, entrambe oggetto di brevetto industriale. La prima consente al pilota di migliorare le proprie prestazioni grazie all’intelligenza artificiale, che fornisce in tempo reale i principali dati dei parametri dinamici della vettura comparati con un tempo di riferimento. In questo modo il pilota ha un dato oggettivo su cui lavorare e può trovare più velocemente il modo di ridurre il gap rispetto a piloti professionisti.