SALVA LA CREDIBILITÀ DEL SINDACATO - Al secondo tentativo FCA, sindacati UAW (nella foto i rispettivi rappresentanti) e lavoratori del Nord America si sono dati un nuovo contratto che dovrà regolare i rapporti di lavoro per i prossimi quattro anni. Ieri negli impianti del gruppo si è svolto il referendum sulla seconda bozza di accordo raggiunto dalle rispettive delegazioni e l’esito è stato ampiamente favorevole, nonostante fossero emerse alcune insoddisfazioni. D’altra parte la vittoria dei “sì” era data abbastanza per scontata, perché un eventuale rigetto dell’accordo avrebbe significato una pesante sconfessione e delegittimazione del metodo della rappresentanze sindacali e forse dello stesso sindacato.
RIDOTTO IL GAP TRA GIOVANI E ANZIANI - Per i lavoratori il nuovo contratto comporta sensibili variazioni nel trattamento salariale, soprattutto per la categoria dei lavoratori che sono inquadrati secondo la formula “in progression”, che sono i più giovani, assunti da poco. Questa formula convive nella FCA assieme a quella “traditional” con cui sono inquadrati i lavoratori più anziani, in pratica quelli in forza all’azienda prima della grave crisi del 2008. I lavoratori “in progression” iniziano a lavorare con un salario sensibilmente più basso che progredisce secondo una tabella che mantiene un sensibile divario rispetto agli stipendi dei più anziani; ciò anche se i più giovani svolgono le stesse mansioni dei lavoratori più anziani.
MILIARDI D'INVESTIMENTI - Va però aggiunto che l’accordo contiene altri aspetti non salariali non di minor conto; per esempio per quanto previsto in materia di programmi di sviluppo. L’accordo prevede infatti nuovi investimenti negli stabilimenti del Nord America per un ammontare di 5,3 miliardi di dollari, con produzione assicurata per anni. Il risultato del referendum tenutosi in 12 sedi del gruppo è stato nettamente a favore del "sì": il 77% dei lavoratori impegnati nella produzione ha approvato il nuovo contratto; i “quadri” del settore commerciale sono stati un po’ più critici, concedendo solo il 72% di sì, mentre i venditori hanno concesso l’85% di sì. Tre settimane fa il risultato era invece stato negativo, in particolare per i voti degli addetti alla produzione.
LE NOVITÀ PREVISTE - A proposito del salario per i lavoratori “in progression”, che sono pagati meno rispetto a quelli “traditional”, l’accordo raggiunto tra sindacati e azienda - ora divenuto il contratto per i prossimi quattro anni - riduce sensibilmente il divario tra le due categorie, anche se rimane lungo il percorso perché i lavoratori assunti di recente raggiungano quelli più anziani. Le tabelle prevedono infatti un percorso di otto anni, cioè fuori dal periodo di validità del contratto stesso. Altri aspetti del nuovo contratto sono la nuova modalità di pagamento degli incentivi legati al profitto aziendale e un bonus più vantaggioso per i lavoratori più anziani.