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Accordo FCA-sindacato UAW: ok dei lavoratori

23 ottobre 2015

La maggioranza degli iscritti al sindacato UAW negli stabilimenti FCA degli Usa ha approvato il contratto quadriennale proposto dalla FCA.

Accordo FCA-sindacato UAW: ok dei lavoratori
SALVA LA CREDIBILITÀ DEL SINDACATO - Al secondo tentativo FCA, sindacati UAW (nella foto i rispettivi rappresentanti) e lavoratori del Nord America si sono dati un nuovo contratto che dovrà regolare i rapporti di lavoro per i prossimi quattro anni. Ieri negli impianti del gruppo si è svolto il referendum sulla seconda bozza di accordo raggiunto dalle rispettive delegazioni e l’esito è stato ampiamente favorevole, nonostante fossero emerse alcune insoddisfazioni. D’altra parte la vittoria dei “sì” era data abbastanza per scontata, perché un eventuale rigetto dell’accordo avrebbe significato una pesante sconfessione e delegittimazione del metodo della rappresentanze sindacali e forse dello stesso sindacato.
 
RIDOTTO IL GAP TRA GIOVANI E ANZIANI - Per i lavoratori il nuovo contratto comporta sensibili variazioni nel trattamento salariale, soprattutto per la categoria dei lavoratori che sono inquadrati secondo la formula “in progression”, che sono i più giovani, assunti da poco. Questa formula convive nella FCA assieme a quella “traditional” con cui sono inquadrati i lavoratori più anziani, in pratica quelli in forza all’azienda prima della grave crisi del 2008. I lavoratori “in progression” iniziano a lavorare con un salario sensibilmente più basso che progredisce secondo una tabella che mantiene un sensibile divario rispetto agli stipendi dei più anziani; ciò anche se i più giovani svolgono le stesse mansioni dei lavoratori più anziani. 
 
MILIARDI D'INVESTIMENTI - Va però aggiunto che l’accordo contiene altri aspetti non salariali non di minor conto; per esempio per quanto previsto in materia di programmi di sviluppo. L’accordo prevede infatti nuovi investimenti negli stabilimenti del Nord America per un ammontare di 5,3 miliardi di dollari, con produzione assicurata per anni.  Il risultato del referendum tenutosi in 12 sedi del gruppo è stato nettamente a favore del "sì": il 77% dei lavoratori impegnati nella produzione ha approvato il nuovo contratto; i “quadri” del settore commerciale sono stati un po’ più critici, concedendo solo il 72% di sì, mentre i venditori hanno concesso l’85% di sì. Tre settimane fa il risultato era invece stato negativo, in particolare per i voti degli addetti alla produzione.
 
LE NOVITÀ PREVISTE - A proposito del salario per i lavoratori “in progression”, che sono pagati meno rispetto a quelli “traditional”, l’accordo raggiunto tra sindacati e azienda - ora divenuto il contratto per i prossimi quattro anni - riduce sensibilmente il divario tra le due categorie, anche se rimane lungo il percorso perché i lavoratori assunti di recente raggiungano quelli più anziani. Le tabelle prevedono infatti un percorso di otto anni, cioè fuori dal periodo di validità del contratto stesso. Altri aspetti del nuovo contratto sono la nuova modalità di pagamento degli incentivi legati al profitto aziendale e un bonus più vantaggioso per i lavoratori più anziani.


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Ritratto di Pelide
24 ottobre 2015 - 06:47
Leggendo i numeri, a Landini della Fiom è venuto un colpo...
Ritratto di R T
24 ottobre 2015 - 14:24
Landini ha i capelli che gli crescono dentro la testa non fuori, quando capira la valenza di quei numeri la Fiom chiederà baracca e burattini.
Ritratto di Pelide
24 ottobre 2015 - 18:06
Se i sindacati italiani faticano a attrarre i giovani lavoratori e sopravvivono grazie ai pensionati un motivo ci sarà...sebbene io consideri il sindacato un protagonista importante e indispensabile per il mercato del lavoro, credo che per avere un futuro devono finirla di arroccarsi su concetti anacronistici. Non siamo più nel boom economico e ai pensionati non è tutto dovuto: a differenza delle vecchie generazioni un giovane di oggi deve studiare fino a 25 anni, fatica a trovare un lavoro, paga più tasse, è impossibilitato a accedere al credito bancario e quindi pensare a una casa e a una famiglia, la pensione la riceverà post mortem, e ciliegina sulla torta si becca anche una fetta di debito pubblico creato dalle generazioni precedenti. Poi Landini addirittura fa sembrare Bonanni e la Furlan dei liberalisti...
Ritratto di onlyroma
24 ottobre 2015 - 21:09
Tutto giusto quello che dici,ma prima di togliere ai pensionati,mi piacerebbe vedere che i nostri politicanti si tolgono i loro soldi spropositati. La soluzione x far crescere l'Italia non è farsi la guerra tra di noi,ma esigere governanti onesti. Se tutti i santi giorni arrestano qualcuno x tangenti e ruberie varie,non vi viene il dubbio che i soldi ci sono e anche tanti? E noi che facciamo? invece di prendere a calci questi,diciamo che il problema sono i pensionati. P.S. ho 40 anni,quindi non un pensionato
Ritratto di Pelide
25 ottobre 2015 - 08:55
Capisco e sono d'accordo su ció che dici ma io parlavo delle contraddizioni dei sindacati italiani e infatti la cattiva politica che prende tangenti è la faccia della stessa medaglia di quella che usa i soldi pubblici per il consenso elettorale... il sindacato (che non ha nulla a che fare con le tangenti) combatte per i propri iscritti che sono soprattutto pensionati e non giovani lavoratori. Al tavolo delle trattative con la politica come possono rappresentare le generazioni future se chiedono maggiore assistenza sociale per l'anziano medio che, dopo aver avuto stipendio per 40anni, ha pensione, assistenza sanitaria gratuita, casa e conto corrente. Un anziano di domani cosa avrà? Se gli va bene la casa ereditata dal padre e il ricordo di quando dicevano che i giovani d'oggi sono fannulloni e viziati.
Ritratto di onlyroma
24 ottobre 2015 - 21:11
Scusami forse non ho capito. Tu sei felice se tu o tuo figlio va a lavorare e guadagna meno di un suo collega? Da quando essere giovane è discrimatorio? Ci stanno rubando il futuro e noi diciamo anche grazie.