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Accordo di ricerca tra Pirelli e Politecnico di Milano

25 novembre 2017

Rinnovata la collaborazione per studi e ricerche miranti a migliorare i materiali impiegati per le coperture in funzione dell’ambiente e della sicurezza.

Accordo di ricerca tra Pirelli e Politecnico di Milano

ALTRI TRE ANNI DI COLLABORAZIONE - Marco Tronchetti Provera, vice presidente esecutivo e Ceo della Pirelli, e Ferruccio Resta, rettore del Politecnico di Milano (rispettivamente a sinistra e a destra nella foto), ieri hanno firmato un accordo triennale che impegna le due realtà a lavorare assieme per lo studio e la ricerca. Nell’iniziativa la Pirelli ha impegnato un finanziamento di 1,5 milioni di euro. L’accordo si chiama Joint Labs e in pratica rinnova quello avviato per la prima volta nel 2011. Gli obiettivi restano gli stessi: realizzare nuovi materiali in grado di migliorare le coperture degli autoveicoli, in maniera da ridurre le emissioni nell’ambiente e garantire una sempre migliore sicurezza.

I CAMPI DI RICERCA PREVISTI - Il comunicato relativo all’accordo indica anche alcuni ambiti in cui Pirelli e Politecnico andranno a lavorare. Anzitutto, i nuovi materiali, cioè la produzione di gomme a basso impatto ambientale grazie all’impiego di polimeri modificati e nanocariche (particelle di dimensioni infinitesimali); lo studio di modelli matematici a supporto del cosiddetto Cyber Tyre, cioè la gomma dotata di dispositivi elettronici che le consentono di rilevare la strada su cui sta viaggiando e dialogare con la vettura per avere la regolazione migliore. Altra direttrice di ricerca è quella che mira a mettere a punto sostanze capaci di ritardare l’usura degli pneumatici. 

TANTI RISULTATI GIÀ CONSEGUITI - La nuova intesa punta a rinnovare i successi conseguiti con l’accordo del 2011: 9 famiglie di brevetti riportati su 20 pubblicazioni scientifiche internazionali. Tra le novità messe a punto ci sono la produzione e l’impiego di cariche carboniose (dal grafene, ai nanotubi al nero di carbonio); la preparazione di fibre di silicati modificate; lo studio di fonti alternative di gomma naturale fino alla sintesi di polimeri innovativi e materiali autoriparanti. Risultati importanti sono stati ottenuti anche nella ricerca per la riduzione della rumorosità di rotolamento degli pneumatici, così come nella messa a punto di nuovi disegni per i battistrada delle gomme a secondo della loro stagionalità.



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Ritratto di Marsalach
28 novembre 2017 - 11:10
1
In fondo dopo la vendita della Pirelli ai Chinesi questo atto e solo un altra via per sotterrare l'Italia più profonda. Ora cosi aiutiamo attraverso fondi pubblici prese da tasse, imposte, etc. usati per l'Università ad portare avanti la Pirelli chinese. Non proprio sensato, ma suona molto bene, bravi. E da un bel pezzo, che in Italia si macina solo il resto della genialità, poi fatto valorizzato dei tantissimi posti allo stato - pubblica istruzione ed università inclusa.
Ritratto di Gianlupo
28 novembre 2017 - 17:22
Natta si sta rivoltando nella tomba.