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Aci al collasso?

07 febbraio 2011

Inchiesta di Repubblica: l’Automobile club italiano ha un buco di 34 milioni di euro. Anche se i dirigenti incassano premi di produzione e investono in consulenze. Ora i dipendenti temono di perdere il posto.

PEGGIO DEL 2009 - Secondo un’inchiesta del quotidiano La Repubblica, l’Aci (l’Automobile club italiano) ha un rosso di bilancio di 34 milioni di euro per il 2010. Che fa seguito al buco di 30 milioni nel 2009; mentre per il 2011 si stima un passivo di 16 milioni. Stando al presidente dell’Aci Enrico Gelpi (a destra nella foto in alto insieme ad Ascanio Rozera, segretario generale Aci), le perdite sono dovute anzitutto alla riduzione delle vendite di macchine, con riflessi negativi per le entrate del Pubblico registro automobilistico. Ma pesano anche le controllate dall’Automobile club: fra gli altri, Aci Vallelunga (gestisce l’autodromo), Aci Progei (cura il patrimonio immobiliare), Aci Mondadori. Inoltre, su 106 Aci locali, 57 sono in perdita. Con record come l’Aci di Palermo (rosso di sei milioni di euro, con 20 dipendenti di una controllata, Aci service, che non ricevono lo stipendio da quattro mesi) e Roma (meno cinque milioni).

STIPENDI D’ORO
- Ma Repubblica denuncia che i dirigenti continuano a incassare premi di produzione (100 i beneficiari di recente) e a investire in consulenze (1.100 euro per tre articoli sulla rivista giuridica dell’Aci). Senza considerare i pesantissimi stipendi dei vertici dell’Automobile club: il quotidiano parla di 320.000 euro l’anno per il segretario Ascanio Rozera, e di 270.000 annui per il presidente Gelpi.



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Ritratto di Flick09
7 febbraio 2011 - 11:43
Basta informarsi..cosa hanno combinato con il comune di chieuti..di quell'autovelox sulla statale 16.. e le migliare di multe incassata e divise tra di loro.. Ai danni di poveri cittadini..In galere.. adesso sono pure in rosso...
Ritratto di mustang54
7 febbraio 2011 - 12:04
2
Nonostante i bolli che ci fregano ogni anno, sono pure in banca rotta... 590.000 euro all'anno di stipendi a sole 2 persone. Percepivano un salario annuale pari a quello di 50 operai messi insieme... ma soprattutto valevano tutto quello stipendio???
Ritratto di chionz
7 febbraio 2011 - 12:05
Ormai tutto il sistema è prossimo al fallimento..un dirigente che guadagna 270.000€ all'anno e poi si lamenta dei conti in rosso?e poi GIUSTAMENTE è sempre l'ultimo anello della catena a pagarne le conseguenze...ovunque si getti lo sguardo in italia (politica,calcio,grandi aziende) se ne resta demotivati e disgustati...non sembrano cambiate poi tanto le cose rispetto a qualche secolo fa:potenti che fanno il loro comodo e il popolino che glielo permette pure..meglio fuggire da tutto questo.
Ritratto di FG
7 febbraio 2011 - 12:24
Sono un cancro che va estirpato: a cosa serve il PRA???? In nessun altro paese c'è... e poi quegli stipendi sono uno scandalo che grida vendetta!
Ritratto di rob973
7 febbraio 2011 - 15:01
ma cos'e' l'aci? per legge e' un ente pubblico non econimico. E tuttavia e' un ente pubblico sui generis. E infatti il ruolo istituzionale dell'aci e' la tutela dell'automibilista, ruolo che esercita (piu' o meno bene) rappresentandone gli interessi nelle sedi istituzionali e dando assistenza attraverso le tessere di associazione. Ma il ruolo istituzionale è difficile inquadrarlo come pubblico, e' piu' vicino ad un'associazione privata di categoria. Forte della sua natura di ente pubblico, l'aci svolge anche funzioni pubbliche delegate: ossia riscuote i bolli e gestisce il PRA. Sulla riscossione bolli l'aci guadagna molto poco: l'importo del bollo va per intero alla regione, all'aci va solo il costo di esazione (circa 1,50 euro) e solo per i bolli pagati in delegazione aci (e non alla posta o al tabaccaio); se la regione da all'aci anche la gestione dell'accertamento e del contenzioso (ma e' una facolta') l'aci ha soldi dalla regione (sono sempre soldi pubblici, ma non pagati direttamente dall'automobilista). Riguardo il pra, e' la fonte maggiore di entrata per l'aci: per un passaggio di un'auto di piccola cilindrata il costo totale per l'utente e' di circa 260 euro: 180 alla provincia (IPT), 30 allo stato (imposta di bollo), 30 alla motorizzazione e 20 all'ACI. Questo e' il quadro delle spese che sosteniamo per l'aci che, come si vede, sono una piccola parte delle spese automobilistiche. Cio' detto l'aci e' un ente che si autofinanzia con gli introiti del pra, e quindi non chiede ulteriori soldi allo stato. Il vero problema dell'aci non e' il ruolo svolto nella gestione del pra o delle tasse, ruolo che a detta degli operatori di settore e' svolto con professionalita' e rappresenta un costo minimo per l'utente. Il problema dell'aci e', da un lato, il suo ruolo pubblico di tutela dell'automobilista: le vendite delle tessere aci sono sempre meno, anche a causa della forte concorrenza. Dall'altro le societa' controllate da aci: sono societa' private il cui unico socio e' l'aci ma che, proprio per la loro natura privata, non sono soggette ai controlli propri degli enti pubblici. Credo che, se una riforma del settore deve esserci, e' necessario prima di tutto fare chiarezza sul ruolo che aci oggi ha, per meglio definire il ruolo che il futuro dovrebbe avere. PS lo stipendio esagerato dei dirigenti e' un problema di tutti gli enti pubblici, non solo di aci
Ritratto di FG
7 febbraio 2011 - 17:03
Negli altri paesi gli "automobil club" (come la RAC inglese o l'ADAC tedesco) sono ATTIVAMENTE impegnati: fanno confronti, crash test, ecc. e sono molto vicini alle associazioni dei consumatori. Da noi, invece, è solo un carrozzone para-politico: si dividono la torta, fanno conferenze alle quali nessuno va solo per giustificare le parcelle e scaricano su di noi i costi (quanto ci scommettete che verranno salvati da questo o dal prossimo governo, di qualunque colore???).
Ritratto di ypacar90
7 febbraio 2011 - 16:47
In pochi si dividono il "bottino", gli altri tutti a fare la fame. A questo punto ke chiuda definitivamente l'Aci..
Ritratto di graz71
7 febbraio 2011 - 17:26
Se volete qualche notizia in piu' guardatevi il video di Report di Rai3: "Cosi' fan tutti" e ascoltate cosa dicono a proposito dell'ACI Milano: http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-cb133471-db2b-4c5c-aa5a-0041138c6164.html?refresh_ce#p=0 Non basta che rubino solo loro poi ci sono tutti i parenti, gli amici e i conoscenti. Meditate gente meditate ....
Ritratto di abarth1285
7 febbraio 2011 - 17:58
1
che bellezza vedere che almeno loro se la ridono.. e vorrei ben dire visti gli stipendi...... certo vorrei ridere così anch'io però proprio non ci riesco....sono un piccolo artigiano e quest'anno il commercialista ha calcolato la bellezza del 62% di tasse sull'utile..........SESSANTADUE %............ ah ah ah quante risate..................
Ritratto di Mister Grr
7 febbraio 2011 - 18:05
comincino a tagliarsi lo stipendio, a vendere tutte le proprietà che possiedono...vergognatevi.
Ritratto di Davide Gramellini
8 febbraio 2011 - 14:38
Ho la sensazione che si sia scoperta l'acqua calda. E' da sempre che l'A.C.I. malfunziona. Fino ad oggi è stata salvata dalla congrega di personaggi politici ed altri. E' sufficiente informarsi negli "ambientini romani". Scoprireste delle cose molto interessanti. Però con la scusa di salvare posti di lavoro che potrebbero essere distribuiti in altri Uffici od Enti si mantiene tutta la baracca elargendo stipendi d'oro a chi continua fare debitio. Complimenti!!!!!!!!!!!!
Ritratto di robyalv
8 febbraio 2011 - 17:20
Ma che dobbiamo fare ?? Come l'Egitto ?? Via ACI, via tutti gli ENTI ! (non dovevaNo eliminare meta' politici da 15 anni ?) Via tutti !! Ne facciamo a meno ! Con il debito pubblico azzerato ci raddoppiamo gli stipendi !!
Ritratto di ercheva
8 febbraio 2011 - 19:07
Questa notizia riguardo gli stipendi dei manager rispetto all'effettivo beneficio apportato nella gestione aziendale, rispecchia perfettamente ciò che sta portando alla rovina il famigerato "Sistema Italia" tanto decantato. VERGOGNA! VERGOGNA! VERGOGNA!
Ritratto di slampix
8 febbraio 2011 - 19:48
Ricordo che qualche tempo fa parlavano di un registro unico per la soppressione di ACI e MOTORIZZAZIONE. Ma il registro unico che intendevano loro era quello del furto
Ritratto di Toscosardo
10 febbraio 2011 - 00:09
ACI è sempre stato un doppione del PRA, doveva sparire già 40 anni fa, ma come tanti altri enti inutili è duro a morire, manca la volontà politica. In queste miserevoli condizioni l'ACI non si evolverà in qualcosa di utile per l'automobilismo italiano.