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Aiways, con la U5 punta al mercato europeo

17 aprile 2019

La giovane casa automobilistica cinese presenta al Salone di Shanghai la concept Aiwais U7 ion e la suv U5.

Aiways, con la U5 punta al mercato europeo

UNA STARTUP PROMETTENTE - In occasione del Salone di Shanghai 2019, la Aiwas, la giovane casa automobilistica cinese produttrice di veicoli elettrici, ha esposto la concept U7 ion, un’auto 100% elettrica che promette di rivoluzionare la mobilità grazie alle numerose innovazioni tecnologiche che la caratterizzano e le inedite soluzioni di assistenza a bordo di cui è dotata. La Aiways U7 ion è il secondo veicolo presentato dalla startup cinese dopo la Aiways U5, una suv compatta elettrica, anch’essa presente al Salone di Shanghai. La Aiways, fondata nel 2017, è una delle più promettenti startup tra quelle dedicate alle auto elettriche, dispone già di una fabbrica in cui viene realizzata appunto la suv U5, che debutterà sul mercato europeo tra la fine del 2019 e l'inizio del 2020. La Aiways ha siglato anche un accordo di collaborazione con Roland Gumpert, fondatore dell’omonima casa automobilistica ed ex capo della divisione sportiva dell’Audi; l’obiettivo è quello di realizzare un’auto sportiva alimentata a metanolo.


Nelle foto qui sopra la Aiways U5.

UNO SGUARDO AL FUTURO - La tecnologia rappresenta il punto forte della neonata casa automobilistica cinese; la Aiways U7 è dotata dei sistemi avanzati di assistenza alla guida e l’abitacolo vanta ben 12 schermi ad alta definizione, tra cui un display touchscreen integrato nel cruscotto e uno nel volante, che fornisce al conducente tutte le informazioni relative al veicolo. È presente una consolle mobile che include uno display touchscreen, un tavolo, un frigorifero e un porta bicchieri (per bevande calde e fredde). I sedili posteriori della Aiways U7 ion ruotano per rendere più agevole l’accesso ai passeggeri; inoltre, gli occupanti la fila centrale possono ruotarli anche durante la marcia, in modo da trovare la posizione più adatta per un maggiore comfort. Dal punto di vista estetico, la Aiways U7 riprende il design sobrio e minimale della U5; una delle caratteristiche principali è rappresentata dall’impiego delle telecamere in luogo degli specchi retrovisori e dalle maniglie delle portiere a scomparsa, tutti accorgimenti volti ad incrementare le doti aerodinamiche dell’auto.


Nella foto qui sopra la Aiways U7.

IL PRESENTE CON LA AIWAYS U5 - La Aiways U5 è una suv elettrica compatta, è lunga 468 cm e larga 168 cm, mentre il passo è di 279 cm; si caratterizza per un design deciso nelle linee, sagomate e spigolose. I progettisti, anche per la U5, si sono sforzati per raggiungere la massima efficienza aerodinamica, che si è tradotta in un coefficiente di resistenza pari a 0,29 Cx (dati dichiarati dalla casa). Sulla parte sinistra del paraurti anteriore della Aiways U5 è presente la presa di ricarica della corrente, mentre sulla parte destra è stata collocata una presa d’aria di raffreddamento per le batterie. La Aiways U5 vanta una dotazione tecnologica completa e i più moderni sistemi avanzati di assistenza alla guida; è dotata di un display dedicato alla strumentazione, un’altro da 12,3" per la gestione del comparto multimediale e un terzo monitor posizionato sulla consolle centrale. La Aiways U5 vanta anche un sistema di riconoscimento facciale in grado di distinguere le espressioni del volto del conducente e di avvertirlo con un segnale d’allarme quando rileva i tipici segni di stanchezza. La Aiways U5 è dotata di un propulsore elettrico posizionato sull’asse anteriore, che sviluppa la potenza di 190 CV e 315 Nm di coppia massima. Le batterie da 63 kWh garantiscono, secondo la casa cinese, fino a 503 km di autonomia; con il sistema di ricarica rapido queste possono arrivare dal 20% all'80% di carica in 40 minuti, mentre utilizzando la corrente a 6,6 kW di potenza per la ricarica notturna, è possibile raggiungere il 95% partendo dal 10% in meno di 8 ore. 



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Ritratto di Fr4ncesco
17 aprile 2019 - 13:15
2
La potenza è abbastanza irrisoria, 190CV elettrici corrisponderanno ad una 90ina reali ma il vero problema è che a questi modelli cinesi mancano i connotati automobilistici, trasmettono la stessa sensazione estetica che trasmette un tablet, un frigorifero o una televisione, per questo non potrà mai attecchire in occidente. Diciamo che può piacere al cinese giovane affascinato dall'elettronica di consumo, il figlio di quello che si è motorizzato con una VW o una Peugeot low cost. Se poi è un cinese ricco compra una Mercedes, una Cadillac o una Maserati, qualcosa di davvero stiloso e non disegnato da studi occidentali cinesi per la Cina.
Ritratto di v8sound
17 aprile 2019 - 17:22
Aspetta che arriva il nostalgico dell'Alfa 33 a spiegarci come stanno le cose. Ancora un po' e tutti desidereranno EV orientali, con una premium tedesca a carbonella avrai l'impressione di avere solo mezza macchina. Vedrai, la moda...
Ritratto di Giuliopedrali
17 aprile 2019 - 21:24
E' esattamente così, non capire questo è come non capire niente di auto.
Ritratto di v8sound
18 aprile 2019 - 11:33
Va bene, allora io non capisco niente di auto. Tu invece sono 2 anni che scrivi fregnacce.
Ritratto di Giuliopedrali
18 aprile 2019 - 19:07
Non sto dicendo che non siano belli i V8 americani, io stavo per comprare un Firebird, o le premium tedesche non siano notevoli (anche nei prezzi purtroppo), però non capire lo strano fascino (sulle masse, non sui veri appassionati di auto, magari legati al sound e a certe sensazioni) di queste nuove elettriche che si avvicinano più ad oggetti o elettrodomestici, gadget, distanti anni luce dalle premesse di una Jaguar, una BMW, un Alfa o una Porsche è anacronistico.
Ritratto di Roby92
17 aprile 2019 - 18:17
Quando presentano un nuovo marchio cinese, scrivono che è pronto per il mercato europeo, ma di quelli annunciati anni addietro io non ne ho visto neanche uno per strada
Ritratto di luperk
17 aprile 2019 - 21:15
molto bella
Ritratto di Giuliopedrali
17 aprile 2019 - 21:28
Non è davvero bella, bellissima invece la Hongqi Hs5 appena presentata per esempio, però quel design da elettrodomestico ovviamente se unito ad un prezzo tutto sommato accessibile, sarà la chiave del successo di queste auto new technology e new brand qui, la sensazione di andare oltre il concetto di auto (oggetto, tradizione, sportività, dinamismo, status) e andare incontro al concetto di mobilità. In poche parole essere fra i primi a potersi permettere questo nuovo genere che alla fine diventerà il nuovo status symbol.
Ritratto di Giuliopedrali
17 aprile 2019 - 21:35
Per inciso oggi è il 17 aprile, il compleanno della Mustang, il 17 aprile 1964 la gente in USA si azzuffò letteralmente per vederle e poter entrare in possesso dei primissimi esemplari di quella prima pony car, esteticamente e come emozioni chiaro la Mustang stava su un altro pianeta rispetto a queste Xpeng Excel Xbox, però in comune hanno nuovamente dopo 50 anni un nuovo concetto di auto che in effetti sta già creando tutta una rincorsa nelle premium tedesche.
Ritratto di Fr4ncesco
17 aprile 2019 - 23:33
2
Mi ricordano quei prototipi urbani della IDEA o Italdesign di fine anni '80 che si vedevano sulle riviste specializzate o sui trafiletti di Quattroruote e la rimanevano.
Ritratto di Gratto Da Vinci
18 aprile 2019 - 14:02
E’ incredibile doverlo spiegare, perché credo che lo comprenda facilmente anche un bambino normodotato o non pestato come carne da frollo in un asilo nido di periferia. Queste sono le auto del domani, non maquette d'argilla e legno per fare mktg. Gli impianti a turbina che producono elettricità anche da gas, derivati del petrolio e carbone permettono d’avere un rapporto chilometraggio/unità di misura di combustibile fossile molto maggiore (anche al netto delle perdite di trasformazione e distribuzione) rispetto all’impiego di innumerevoli impiantini intrinsecamente inefficienti (i motori endotermici, caratterizzati da attriti assurdi) e dispersi capillarmente sul territorio. Per giunta, sono “gestiti” da persone che li sanno solo usare (com’è sacrosanto che sia) e che non sarebbero affatto in grado di procedere ai frequenti interventi di manutenzione/riparazione, dovendo sistematicamente e costosamente ricorrere a soggetti terzi, anch’essi pressoché fuori controllo. A ciò s’aggiungano le migliaia di autobotti che anacronisticamente trasportano su strade urbane e non, in maniera del tutto inefficiente ed altamente inquinante e pericolosa, i combustibili in oggetto (impianti centralizzati verrebbero, come sono, alimentati con appositi condotti). Per non parlare delle dispersioni, tanto nel terreno quanto sotto forma di esalazioni, sia di combustibili che di lubrificanti, necessari per far funzionare congegni meccanici la cui concezione risale al XIX secolo. E’ come il vinile negli anni ’80; pure un ragazzo cannaiolo, allora, capiva che era un oggetto totalmente anacronistico (chi vuole, oggi se li compera ancora, ma è solo una questione di nostalgia e mktg). I petrolieri guerrafondai non potranno comunque più spremere dai portafogli dei sottomessi cifre assurde per un litro di combustibile, né potranno più fare opera di lobbing presso i governi centrali che enormi benefici traggono dalle accise sui carburanti venduti al dettaglio. A quel punto diventa una questione B2B e i rapporti di forza non potranno che essere peggiori per loro, ossia molto meno favorevoli. A quel punto si potranno fare i conti in tasca direttamente alle utility e metterle in “vera” competizione tra loro. Non sarà più conveniente, ad esempio, fare giochini e giochetti con lo shale oil/gas, evitando così terremoti (in ogni parte del mondo ed anche in Italia), dissesti idrogeologici, inquinamento delle falde e chi più ne ha più ne metta. Insomma, i vantaggi ci saranno e la massa sarà “solo” spettatrice e quindi “solo” consumatrice; tutto ciò che ci si aspetta da carne da profitto, da campo agricolo, da cantiere, da capannone, da macchina utensile, da ufficetto, da desktop… Le moderne batterie, in scala maggiore, permetteranno infine di risolvere l’enorme problema delle rinnovabili: la discontinuità. Consentiranno di immagazzinare grandi quantità di energia nei periodi di alta produzione e basso consumo e di immetterla in rete in quelli opposti. Quanto all’impatto ambientale delle batterie esso si ridurrà col passare del tempo, più ce ne sono in circolazione e raggiungono progressivamente il fine vita meglio è. Le materie “prime seconde” in questo settore non solo sono una dichiarazione d’intenti da anime “belle”, ma una necessità assoluta per ridurre i costi.
Ritratto di Fr4ncesco
18 aprile 2019 - 15:24
2
Mi sono fermato al "E’ incredibile doverlo spiegare, perché credo che lo comprenda facilmente anche un bambino normodotato o non pestato come carne da frollo in un asilo nido di periferia", inutile leggere queste pappardelle di scienziati della domenica con la presunzione di chi non è mai stato creduto (e chissà perchè).
Ritratto di Gratto Da Vinci
18 aprile 2019 - 21:42
Tu fermati pure dove vuoi, "lui" invece è andato avanti con numerosi rerun, e con le sue menzogne, senza che nessuno lo fermasse: https://www.youtube.com/watch?v=pQkJpRCvdjs Questo è un business nel quale la diffamazione, la maldicenza, l'invenzione di sana pianta allo scopo di boicottare, screditare ed addirittura ridicolizzare, come in ogni business del resto, sono la manifestazione del male assoluto. Jeremy Clarkson non ha mai chiesto scusa, non ha mai risarcito un cent per l'enorme danno d'immagine ed economico arrecato (in un momento per giunta molto critico per Tesla e con strascichi ancora percepibili dal tuo post a distanza di tanti anni). Il figuro in questione non ha mai rischiato nulla di suo e ha messo deliberatamente ed in modo criminale a rischio l'impresa di un uomo vero, compiuto, in cui la bestia non ha lasciato tracce tipo: corna, coda, zampe, eccetera (purtroppo l'evoluzione viaggia a velocità diverse, è un dato di fatto). Scusa se è poco, ma stando alle mia etica personale questo cialtrone e i suoi compagni di merende avrebbero dovuto essere duramente puniti e banditi pure dalle televendite di pentole. E' forse a figuri di questa risma che intendiamo affidare le predizioni sull'evoluzione dell'automotive? Sono forse loro gli "influencer" del setttore dell'automotive? Magari in casi accidentali come quello in oggetto, ma in generale fortunatamente no; l'Uomo con la "u" maiuscola ha sempre la meglio sugli stadi evolutivi inferiori o bestie che dir si voglia.
Ritratto di Gratto Da Vinci
18 aprile 2019 - 09:37
Se un telaio automobilistico è diventato una commodity tanto da avere marginalità irrisorie, così sicuramente lo è anche un semplice powertrain full electric. Detto questo, così come avvenuto con gli scooter giapponesi negli anni '90, che hanno invaso il mercato coi loro economici telai tubolari, sovrastrutture di plastica e motori a pulegge, così avverrà con le auto cinesi negli anni '20. La ratio di base è la stessa: dare alla gente un mezzo per muoversi nel medio raggio, a basso costo, al riparo, nel caso specifico, da leggi e leggiucole che spuntano come funghi, con manutenzione praticamente nulla ed eseguibile da chiunque. Non appena se ne vedranno circolare e la gente prenderà confindenza/perderà diffidenza e la crescita sarà esponenziale (già lo è ora per chi ragiona in termini percentuali e non banalmente numerici). Le megafactory cinesi di batterie al litio scaricheranno il loro potenziale produttivo anche sull'Europa per il tramite degli OEM che già si son fatti le ossa sul potentissimo mercato interno e degli OEM/ODM che si presteranno alla massiccia domanda di rebadging/customization da parte dei costruttori occidentali che dovranno correre ai ripari. Nel settore premium si vedono i primi esiti e Musk, che ha giustamente fatto del debito e delle perdite un'arma per investire senza pagar pegno/tasse alle lobby dei petrolieri guerrafondai, sta dimostrando d'essere un vero alieno: gli altri tutti meri follower che lavorano per arrivare al venerdì/a fine mese. La nuova Panda dovrà essere anche full electric, la nuova 500 idem (entrambe su base cinese, eventualmente) e chi abita le sciagurate periferie italiane prive d'infrastrutture, beh, quello è tutt'altro mondo, fatto d'emarginati che vivono vite miserabili e continueranno, anche contro le leggi, a circolare su mezzi altrettanto miserabili (altro discorso sono le province e le aree rurali; ultimi baluardi dell'italianità più autentica). La Cina non è "la Cina", ossia quella degli stereotipi; ma questo loro non lo sanno ed è fuori dalla loro capacità di comprensione (due settimane all'anno di vacanze low cost è tutto ciò che gli è dato di sperimentare al di fuori del loro miserabile tran tran, e non è certo qualcosa che ti apre la mente). Del resto, è tutta plebaglia che vive di calcio, stereotipi, preconcetti, junk jobs, junk food e... junk thoughts. In questi tempi sono poche le teste pensanti e la massa (pasolinianamente intesa) è per sua natura inerte, irrilevante. La si "avverte" solo nella cronaca nera, quella fatta d'interni di tuguri da passare al Luminol, da far passare e ripassare nell'infotainment mainstream (di massa appunto). Fuel cell e idrogeno? Fanno solo campare qualche barone accademico e relativi famigli/lacchè; l'altra faccia di quella medaglia infame che l'elettrificazione dell'auto sta facendo diventare rottame da fonderia fuori norma.
Ritratto di Giuliopedrali
18 aprile 2019 - 19:13
Più che altro semplificando, la gente farà la coda ai concessionari come non si vedeva da decenni per queste nuove elettriche, new brand, altro che spendere quasi 30.000 Euro per una stra banale T-cross da ben 95 cv con plastiche degne della Palio di 20 anni fa, queste VW di questo mondo sono quelle che sembra che ti puoi permettere, queste nuove elettriche sono quelle che non sembra che ti puoi permettere, tutto lì.