STRATEGIE - Ieri sera, nella trasmissione Annozero, di Rai2, condotta da Michele Santoro, si parlava di crisi globale, cambiamenti sociali, produttività. Temi alti: i campus americani superefficienti e le disastrate università italiane, le rinunce degli operai Chrysler e le richieste dei sindacati italiani. La ricetta di Marchionne per il futuro della Fiat è stata, com’è giusto, passata al microscopio: numeri (anche il compenso dell’amministratore delegato Fiat accanto a quelli dei grandi capi di Volkswagen, BMW e gruppo PSA), tendenze, dati di vendita, prospettive.
UNO STRANO TEST - Poi, la serata prende una piega diversa. Protagonista diventa la passione.
Annozero, con un brusco colpo di sterzo, si avventura sul terreno scivoloso del raffronto tra l’
Alfa Romeo e le sue concorrenti. “Con la collaborazione dei nostri amici di TopGear”, dice un giornalista di
Annozero, “abbiamo portato in pista la
MiTo, una piccola sportiva di cui il gruppo Fiat si vanta molto, mettendola a confronto con una Mini e una Citroën. Ecco com’è andata”. Prima di raccontarvelo, però, va spiegato che sul circuito di Vairano, dove si è svolta la sfida, scendeva un bel nevischio. Pista scivolosa uguale scarsa attendibilità del test? Non fa niente. Pronti, via: la
MiTo (di quale versione si tratta? Mistero. Quanti cavalli ha? Mistero fitto. Che pneumatici monta? Chissene…) parte per il suo giro di pista, poi si vede una Citroën DS3 che sgomma, quindi è la volta di una velocissima Mini nera. Ovviamente, neanche di queste due auto sappiamo nulla: i tempi della tv sono rapidi (ma due dati in croce, anzi in sovraimpressione, li potevano anche mettere…) e nessuno ci dice, per esempio, se il tester sia lo stesso per tutte e tre le macchine, o che tempi abbiano spuntato le vetture (anche perché non c’è traccia di un cronometro in azione). Alla fine la bandiera a scacchi incorona la Mini, seconda arriva la Citroën, ultima al traguardo è la
MiTo. Tenetevi forte, ma la morale è che, visto il risultato di questa sfida all’ultimo fiocco di neve, Marchionne, l’
Alfa Romeo farebbe bene a venderla.
POI SI “CHIARISCE” CHE… - A quel punto, uno degli ospiti in studio (il senatore Roberto Castelli) pone agli autori del servizio una serie di obiezioni. La bagarre che ne segue chiarisce (si fa per dire) che in effetti la prova non è stata effettuata con le proibitive condizioni meteo mostrate pochi minuti prima, ma su pista asciutta e con lo stesso collaudatore alla guida: "è stata curata da Quattroruote” si afferma con enfasi, come se ciò bastasse a darle una patente di attendibilità assoluta. E perché, allora, attribuirla a TopGear?
GIUDIZIO SOMMARIO - Alcune domande, in conclusione, per i giornalisti di
Annozero. Il test “firmato TopGear” era ridicolo, ma poiché non è detto che il grande pubblico lo percepisse come tale, siete sicuri di aver reso un buon servizio a chi lavora seriamente per produrre e vendere quelle automobili (in particolare la
MiTo, che usciva penalizzata dal vostro video)? E poi, possibile che per voi la sfida si riduca a verificare quale delle tre vetture sia la più veloce in circuito? Tutte le altre qualità importanti per la valutazione di una vettura come affidabilità, comfort, stabilità, consumi, sicurezza eccetera, non le consideriamo? E infine, ritenete di aver contributo alla sicurezza stradale facendo passare in tv una gara fra tre piccole sportive (proprio quelle auto che, spesso, finiscono in mano ai giovani)?