LO SVILUPPO È DIGITALE - La fase di collaudo su strada è fra le più delicate e impegnative nell’intera genesi di una vettura, i cui esperti devono avere le capacità necessarie per indirizzare il comportamento di un modello ancora in fase di sviluppo. Per questo motivo capita di frequente che le case automobilistiche si rivolgano a società esterne, più agili e flessibili, capaci di risolvere in breve tempo eventuali problemi di natura tecnica. Una di queste è la Danisi Engineering, di Nichelino (Torino), specializzata nel fornire aiuto e supporto di natura ingegneristica a società di maggiori dimensioni: a lei la FCA si è rivolta per le sospensioni delle Alfa Romeo Giulia e Maserati Levante. L’azienda ha inaugurato nei giorni scorsa una nuova sezione del suo impianto, dove sono presenti due simulatori di ultima generazione: servono alla Danisi per compiere test e collaudi senza dover guidare l’auto su strada, risparmiando denaro e velocizzando così l’intero percorso di sviluppo. L’azienda si dedica in prima battuta alle sospensioni, ma può occuparsi anche di prototipi, veicoli unici o modelli da corsa, sfruttando le sue risorse tecniche o la competenza dei suoi dipendenti: a Nichelino sono nate la Kia Rio guidata da Gigi Galli nel campionato RallyCross e la Pininfarina New Stratos.
MODENA, PROVINCIA DI TORINO - Le due macchine promettono di accorciare i tempi di sviluppo fino al 40%, grazie alla possibilità di lavorare sempre in condizioni ideali: un tratto di strada può essere ripetuto dal collaudatore più e più volte di fila, fino a quando non avrà sciolto le perplessità sul comportamento dell’auto. I due simulatori sono uno di tipo statico e uno di tipo dinamico. Il primo si compone della scocca di un’automobile e di un grosso schermo, sul quale viene riprodotta la strada da percorrere: durante la nostra visita abbiamo osservato il collaudatore percorrere una strada statale nei dintorni di Modena, ricca di curve, la stessa dove la Ferrari è solita provare le sue automobili in fase di sviluppo. La Danisi ha chiesto di farsi mappare anche un tratto di autostrada a più corsie, in maniera da poter testare le reazioni dello sterzo quando il guidatore impartisce movimenti di pochi gradi. Il simulatore riproduce fedelmente il comportamento dell’auto su strada e consente di effettuare variazioni in maniera assai più veloce, tant’è che bastano ad esempio 5 minuti (e pochi comandi software) per cambiare ad esempio i livelli di rigidità dei pneumatici. La stessa operazione può richiedere mesi quando destinata ad un’automobile vera.
SCHERMO DA 6 METRI - Il simulatore dinamico della Danisi è ancora più raffinato ed evoluto. Si chiama Driver-in- Motion, è stato realizzato in collaborazione dall’azienda italo-tedesca VI-Grade e dalla giapponese Saginomiya e si avvale di una piastra mobile, sulla quale è montata parte della scocca di un’automobile: in questo modo il collaudatore vive per davvero la sensazione di trovarsi a bordo della vettura, anche grazie alle violente accelerazioni orizzontali (fino a 2,5g) e verticali (fino a 3,5g) a cui viene sottoposto. La strada viene riprodotta su un grande monitor, dal diametro pari a 6 metri, “illuminato” da 3 proiettori e disegnato per coprire l’intero arco visivo del conducente. Il simulatore dinamico riproduce strade pubbliche, circuiti e consente al guidatore di richiamare velocemente l’ultimo breve tratto percorso, così da valutare il comportamento dell’auto quando affronta una curva particolarmente impegnativa. I due macchinari servono per valutare la dinamica di guida e il comportamento dell’auto, fornendo indicazioni preziose per molte fra le sue componenti (molle, ammortizzatori, pneumatici). Non sono utili per testare il comfort a bordo: nell’abitacolo si trova sempre un collaudatore, mai manichini o altri strumenti passivi di rilevazione. La guida richiede un minimo di adattamento, perché altrimenti ci è stato detto che si può patire il mal d’auto.


