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Anche il metano può essere bio

18 marzo 2016

L’Italia può essere fra i leader mondiali nella produzione di metano ecologico, ma ad ora mancano i presupposti normativi.

Anche il metano può essere bio
IMPEGNO DI LUNGA DATA - Il metano ha un potere inquinante minore rispetto ai carburanti tradizionali e può anche venir ricavato da rifiuti organici o agricoli, valorizzando risorse che altrimenti finirebbero disperse. L’argomento è di estremo interesse per la Fiat e per la sua divisione incaricata di sviluppare nuovi motori (FPT). Entrambe lavorano da tempo per garantire nuove prospettive al metano, diventato negli anni un’alternativa radicata e non più una soluzione di ripiego: in Italia, da inizio anni 2000, la casa torinese è passata da poche migliaia di immatricolazioni alle oltre 150.000 del biennio 2014/2015. Per questo motivo la Fiat ha organizzato una visita presso due impianti nel torinese, ad Ozegna ed a Pinerolo, dov’è prodotto un metano dalla forte impronta ecologica (denominato biometano).
 
EMISSIONI CONTENUTE - Il metano è un idrocarburo presente in natura sotto forma gassosa. Non è un risultato della lavorazione del petrolio (come il Gpl), quindi il prezzo alla pompa non risente delle variazioni che talvolta gravano sull’oro nero. Il metano, soprattutto, è ad oggi il combustibile fossile più pulito disponibile sul mercato: genera quantità irrisorie di particolato, taglia del 23% le emissioni di anidride carbonica (CO2) rispetto ad un omologo motore a benzina e va di fatto considerato una fonte d’energia rinnovabile, grazie ai possibili sviluppi offerti dal biometano. Quest’ultimo viene definito biologico perché abbatte in maniera più che significativa le emissioni inquinanti, calcolate però nell’ambito di un processo “dal pozzo alle ruote”: in tal modo si conta la produzione di residui durante l’intero ciclo di vita del combustibile. La Fiat è sicura che un veicolo alimentato a biometano produca tanta CO2 quanta un veicolo elettrico, alimentato per di più attraverso fonti rinnovabili (come ad esempio un impianto eolico). Traducendo in cifre: fatte 100 le emissioni di una Panda 1.2 benzina, il valore si riduce a 69 passando al metano oggi in commercio, al 43 scegliendo un metano “allungato” (al 40%) con biometano ed al 3 quando viene utilizzato solo biometano, stessa percentuale di un’auto elettrica.
 
 
ITALIA LEADER POTENZIALE - Lo sviluppo del biometano è frenato in Italia da alcuni ostacoli, in parte logistici ed in parte legislativi: la rete di distribuzione resta insufficiente o mal distribuita, mentre il necessario completamento del quadro normativo determina ritardi nella produzione e nell’immissione in rete. La situazione è molto diversa in Europa, dove al momento sono attivi duecento impianti destinati alla produzione di biometano. Il ruolo di guida spetta al Germania, ma realtà virtuose sono anche l’Olanda e la Svezia: nel paese dei tulipani ha aperto l’anno scorso la prima stazione per il rifornimento di biometano in autostrada, mentre Stoccolma promuove fin da inizio anni ’90 l’uso del biometano nel settore dei trasporti. L’Italia ha potenzialità enormi e ancora inespresse: ad oggi avrebbe la capacità di produrre biometano per 2 milioni di metri cubi l’anno, grazie ai 1.500 impianti che trasformano rifiuti organici in biogas. Il biogas è composto per il 65% da metano, ma occorrono poche modifiche per adeguare tali strutture a produrre metano puro al 99% (utilizzato in ambito automobilistico o per il riscaldamento delle case).
 
CENTRI D’ECCELLENZA - Gli impianti di Ozegna e Pinerolo rientrano fra i 1.500 citati in precedenza. Lo stabilimento di Ozegna è gestito dalla società Egea, opera dal 2011 e lavora scarti di allevamenti o resti vegetali, che vengono poi trasformati in biogas. Il biogas alimenta a sua volta un motore, collegato ad un generatore: nel 2015 ha prodotto 4,2 gigawattora di corrente. Il sito di Pinerolo viene gestito dalla Acea Pinerolese e prevede un sistema integrato di tipo aerobico-anaerobico, al termine del quale vengono prodotte materia (il compost) oppure energia (biogas). La Acea Pinerolese è stata fra le prime in Italia ad optare per una soluzione di questo genere, fornendo nuove opportunità per l’intero settore del compostaggio dei rifiuti: sono frequenti i casi in cui impianti non più recentissimi vengono potenziati o riconvertiti grazie all’installazione di una linea per il trattamento aerobico, necessaria per aumentare l’efficienza, per diminuire la CO2 emessa e per ridurre gli odori.


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Ritratto di mirko.10
18 marzo 2016 - 12:56
3
Nel mezzo del cammin verso le accise ci ritrovammo per un metano oscuro che le' diretto bio era smarrito.....Ahi quanto a dir qual era è cosa pura esto bio selvaggio aspro e forte che nel pensier della casta rinnova la paura.....
Ritratto di Max_69_CNG
18 marzo 2016 - 12:58
Da possessore di auto a metano spero che anche i legislatori capiscano che al momento questo è il carburante meno inquinante e facciano delle leggi atte sia alla produzione che alla diffusione del biometano. Un plauso alla Fiat che fa sempre crede in questo carburante, anche se a parere mio le manca un motore 1.4 l turbo come quello della volkswagen.
Ritratto di maxstilo
18 marzo 2016 - 17:58
Max, che i legislatori capiscano che devono incentivare il metano......la vedo molto "dura". Io vieterei il termine "ecologico" per tutti i motori alimentati con i derivati del petrolio e lascerei questo termine solo per le auto elettriche, a metano e alcune ibride risparmiose (non suv). In realtà, sai meglio di me che la fiat ha il 1.4 turbo np da 120cv installato solo sul doblò, e nient'altro.... dovrebbero solo fare lo sforzo di impiegarlo in altri modelli, ma non vedo molta voglia di vendere. Hanno fatto tanti errori: tolto la multipla np (ricercatissima tra l'usato), impiegare il 1.4 np aspirato da 70cv su punto e Qubo (motore vecchio e lento)...... la concorrenza (leggi gruppo vw) ha il turbo 110cv e lo monta in ogni auto.....monta il 900 bicilindrico np oltre che su panda pure su 500L (sottodimensionato e con autonomia vergognosa). In pratica se l'obiettivo di fiat è perdere clienti, direi che hanno centrato l'obiettivo. Vuoi vendere, metti sù il 1.4 np da 120cv su 500L e pure X (vista la moda) poi su tipo 4/5 porte e sw, e una versione da 100 cv per la nuova punto e il qubo, il 900 lascialo relegato alla panda......capisco il downsizing ma quando è troppo è troppo.
Ritratto di Max_69_CNG
18 marzo 2016 - 21:06
Sinceramente non sapevo che la Fiat avesse il 1400 turbo a metano montato sul Doblo' a mio parere sarebbe il motore ideale per la Tipo. Confermo che la multipla a metano usata è ricercatissima, un mio vicino ne ha appena presa una lui fa l'artigiano quando gli serve va via in 6 persone, quando deve caricare materiale toglie i sedili dietro ricavando un sacco di spazio, la multipla non era un'auto bella ma molto pratica. Per quanto mi riguarda io sono passato dal diesel al metano lo scorso anno, per il momento sono molto felice di aver fatto questo cambio di carburante. Per vari motivi la mia scelta è ricaduta sulla Seat Leon St tgi, per il momento ho percorso 20000 km e tutto va bene anche se dopo il Diselgate mi auguro sempre che la volkswagen non abbia fatto qualche porcheria anche su questo motore.
Ritratto di Nathan
19 marzo 2016 - 09:13
Beh, Max_69_CNG, direi che se sulla Tipo non mettono il 1.4 a metano come sul Doblò, allora vuole dire che boicottano se stessi, visto che le due auto sono prodotte nel medesimo stabilimento di Bursa (Turchia). Direi che questa sarà la risposta alla domanda "In FCA ci credono davvero o no al metano?"
Ritratto di SR71s
18 marzo 2016 - 21:30
Prima di puntare il dito sui legislatori, comincia a convincere i tuoi connazionali #notriv a informarsi un po' di più per evitare di lasciare il poco metano che ci produciamo "in casa" alla Croazia, riducendo la produzione di metano interna del 70% e lasciando a casa 7000 persone nel settore.
Ritratto di marco.stroppare
18 marzo 2016 - 18:42
Purtroppo non credo che Fiat creda molto nel metano, altrimenti avrebbe già messo in commercio auto alimentate solo con questo carburante, come aveva fatto con la multipla blupower fino ad inizio secolo, col vantaggio che queste auto, oltre ad essere più performanti pagherebbero un'inezia di bollo. Per il problema dell'autonomia, le Iene hanno fatto un servizio in cui un meccanico umbro aveva convertito a metano una vecchia alfa 156 jtd e nel servizio si dice che l'auto poteva fare anche 800 km. E' vero che bisogna vedere quante bombole ha installato, ma questa macchina faceva oltre 40 km/kg di metano
Ritratto di selvaggio
18 marzo 2016 - 20:33
Carburanti? I politici rispondono:- tasse,tasse,tasse, altrimenti come potremmo vivere alle spalle del contribuente? Tutto il resto è insignificante.
Ritratto di Max_69_CNG
18 marzo 2016 - 21:23
Quoto in pieno, con ol metano non intascano tanto come con la benzina ed il gasolio, ecco perché non fanno una normativa per favorire il bio metano.
Ritratto di Rocki
19 marzo 2016 - 08:00
Il biometano prodotto oggi in Italia non viene andato perso,viene utilizzato per alimentare turbine per la produzione di energia elettrica e termica in ciclo combinato. Non so però a livello di bilancio energetico se è più efficiente utilizzarlo per auto trazione o nella cogenerazione. Direi per la cogenerazione
Ritratto di Rocki
19 marzo 2016 - 08:00
Il biometano prodotto oggi in Italia non viene andato perso,viene utilizzato per alimentare turbine per la produzione di energia elettrica e termica in ciclo combinato. Non so però a livello di bilancio energetico se è più efficiente utilizzarlo per auto trazione o nella cogenerazione. Direi per la cogenerazione
Ritratto di selvaggio
20 marzo 2016 - 18:21
Le poche aziende che producono metano da scarti agro-zoologici, oltre ad essere ipercontrollate da una burocrazia inutile, non possono vendere questo prodotto a terzi, altrimenti dovrebbero pagare tasse ed accise come se fossero una raffineria, quindi consumo interno, quindi cogeneratori, visto che le aziende agricole difficilmente hanno flotte di autobus o camion a metano. "insapiens burocrati".
Ritratto di marco.stroppare
20 marzo 2016 - 21:53
Per la Redazione: potete correggere il valore di produzione potenziale di biometano in Italia? 2 milioni di metri cubi l’anno sono il potenziale di un solo impianto....... Considerando l'impianto di biogas di Ozegna, da voi citato, se nel 2015 ha prodotto 4,2 gigawattora di corrente, ipotizzando una produzione di circa 2 kilowattora per metro cubo di biogas al 50% di metano, significa che: 1 metro cubo di metano produce 4 kilowattora, 4,2 gigawattora corrispondono a 4,2 milioni di kilowattora, quindi 4,2 milioni kilowattora diviso 4 kilowattora ogni metrocubo di metano risulta che il solo impianto di Ozegna produce oltre 1.000.000 di metri cubi di metano l'anno.
Ritratto di caronte
13 agosto 2016 - 18:43
Un inestimabile tesoro buttato al vento