MADE IN ITALY A MOTORE - È Italian Style allo stato puro quello sfoggiato dalla berlinetta supersportiva ATS Wildtwelve, che l’azienda di design torinese Torino Design ha portato alla prima edizione della rassegna Parco Valentino Salone e Gran Premio, in svolgimento in questo week end del 13-14 giugno appunto nel capoluogo piemontese.
PROFILO CLASSICO - A dispetto del nome inglese, la Wildtwelve esprime infatti la filosofia delle gran turismo estreme italiane, sempre connotate da grande eleganza. Il profilo è estremamente filante, capace di esprimere una grinta sobria ed elegante, che tralascia le ultime tendenze stilistiche per ricercare piuttosto un aplomb classico, come da obiettivo che si era prefissata la Torino Design.
NOMI DI RITORNO - Il progetto fa capo all'industriale Piero Jacometti che, secondo quanto riporta l'
Ansa, ha annunciato di avere acquisito il marchio
ATS del quale abbiamo recentemente sentito parlare per una disputa legale (
qui la news). Jacometti non è nuovo ad imprese del genere: a suo tempo rilevò fabbrica, telai in carbonio e motori rimasti dopo il fallimento della Bugatti di Campogalliano all'inizio degli anni 90. Materiale che utilizzò nel 2000 per lanciare un'altra supercar, la Edonis, prodotta in soli cinque esemplari. Ora Jacometti ci riprova e l'intenzione è di utilizzare le stesse compenenti come base di partenza.
SOTTO C'È LA BUGATTI - La Wildtwelve è infatti basata su una meccanica che deriva da quella della Bugatti EB110. Il motore è un V12 di 3,8 litri, turbocompresso, associato a un sistema ibrido plug-in composto da due motori elettrici che agiscono sulle ruote anteriori. Sulla Wildtwelve l’unità di potenza è abbinato a un cambio sequenziale a 9 marce e alla trazione integrale. I progettisti prevedono che la velocità massima della vettura sarà di circa 390 km/h. Per quanto riguarda gli interni il lavoro non è ancora ultimato, ma si prevede un ambiente molto sportivo, con il look dominato dalla fibra di carbonio.
ABITACOLO BIPOSTO - Basta un'occhiata ai bozzetti degli interni della Wildtwelve per notare come siano nettamente separate la zona dedicata al pilota e quella per il passeggero. Quest'ultimo ha a disposizione un tablet dedicato, mentre il display centrale, nella consolle a ponte ,dovrebbe permettere di controllare anche alcune funzioni di bordo dei questa belva. La forma allungata della cella abitacolo serve a dare una sensazione di velocità anche a vettura ferma, mentre per i materiali si parla di cuoio per i rivestimenti di sedili e plancia e carbonio per contenere i pesi.
PROGRAMMA DA DEFINIRE - Non ci sono piani definiti per la produzione della Wildtwelve, ma i responsabili parlano di una produzione su ordinazione di un numero di esemplari tra 30 e 50 unità. Anche perché il numero è definito dal numero di telai ex Bugatti rimasti sugli scaffali. Impossibile stabilire il prezzo, anche se dovrebbe essere nell’ordine di qualche centinaia di migliaia di euro.