COSE DA RICORDARE - Non sono solo gli anniversari delle vittorie a essere ricordati e celebrati. Sono da far presenti anche le grandi tappe che hanno permesso di viaggiare in auto come viaggiamo oggi, per esempio e soprattutto in tema di sicurezza. L’Audi ha voluto farlo ripercorrendo il lungo cammino compiuto nella storia dei quattro anelli che oggi identificano le Audi e che nacquero come marchio dell’Auto Union, costituita nel 1932 unendo da Audi, Horsch, Wanderer e DKW.
PIONIERI CRASH TEST - Tutto ciò per far presente che i moderni dispositivi di cui sono dotate le sue vetture non sono solo frutto della moderna tecnologia, pur indispensabile, ma nella loro filosofia risalgono molto indietro nel tempo. Il viaggio a ritroso nel cammino della sicurezza, esattamente 75 anni fa trova testimonianza della volontà di provare la sicurezza dei veicoli: una sorta di crash test ante litteram. Era infatti il 1938 quando i tecnici della DKW fecero precipitare volo ntariamente una berlina DKW F7 giù dalla collina di Golm (foto qui sotto), vicino a Postdam, con l’obiettivo di verificare il comportamento della struttura in rapporto alle possibili conseguenze sugli occupanti dell’auto.
LO SPETTACOLO DELLA SICUREZZA - Davanti a un folto gruppo di incuriositi e stupefatti spettatori e alle cineprese la piccola berlina fu lasciata andare per il dirupo, rotolò diverse volte su se stessa per poi fermarsi. Una prova senz’altro spettacolare, che lasciò gli spettatori ancora più increduli quando constatarono che i danni tutto sommato erano limitati e la vettura veniva rimessa in moto senza problemi.
NON SOLO PUBBLICITÀ - Era stata una mossa propagandistica, evidentemente, ma in pratica era una testimonianza di impegno per la sicurezza, in tempi in cui certo di auto sicure non si parlava come se ne parla oggi. E l’impegno di allora è poi proseguito per i decenni successivi, segnando diverse tappe importanti sul miglioramento delle auto.
I CONTRIBUTI NSU - Nell’ambito della articolata galassia che ha portato all’Audi di oggi, per esempio, ci sono le innovazioni apportate dalla NSU, che nel 1969 fu acquisita dalla Volkswagen, già proprietaria dell’Audi-Auto Union (nell’aprile del 1969 nacque la Audi-Nsu-Auto Union, che poi divenne l’Audi). Ebbene nel 1958 l’utilitaria Nsu Prinz (foto qui sopra) vantava ottime caratteristiche di assorbimento e resistenza in caso di urto. E ciò per l’impegno dei tecnici progettisti mirato alla sicurezza.
I PRIMI MANICHINI - Lo stesso impegno fu messo per la Nsu RO80 a motore Wankel, per la cui progettazione gli ingegneri Nsu si avvalsero dei manichini concepiti per rilevare le conseguenze degli incidenti. Lavoro analogo portò avanti l’Audi per la sua Audi 80, sviluppata alla fine degli Anni 60, e proprio a quel periodo risale la realizzazione della prima struttura per i crash test realizzata dall’Audi, a Ingolstadt. L’inaugurazione avvenne nel 1970 (l’Audi 80 uscì nel 1972).
INNOVAZIONI D’AVANGUARDIA - L’impegno nello sperimentare portò a realizzazioni d’avanguardia, come fu il Proconten, dispositivo introdotto dall’Audi a metà degli Anni 80. Era una innovativa soluzione per l’albero dello sterzo affinché fosse capace di assorbire l’eventuale urto frontale evitando di diventare un micidiale corpo contundente per chi era al volante (foto qui sotto). Proconten sta per Programmed Contraction-Tension.
SPECIALISTI DEDICATI - Con il passare degli anni lo sforzo dell’Audi sul terreno della sicurezza si è ulteriormente ingrandito, sino alla creazione di una divisione dedicata all’interno della società: la AARU (Audi Accident Research Unit) che operando autonomamente dalle altre divisioni e collaborando con l’Università di Regensburg studia le conseguenze degli incidenti, al fine di trarne indicazioni e insegnamenti su come sia meglio progettare e realizzare le automobili.
LAVORO DI LUNGO PERIODO - Con la non più recentissima ma comunque ancora recente adozione degli strumenti informatici nella progettazione, l’Audi ha anche istituito un reparto composto da 200 tecnici che si dedicano quasi esclusivamente alla simulazione di incidenti al computer. Ogni mese i test di questo tipo sono oltre 20 mila. L’audi sottolinea che il lavoro di simulazione comincia oltre due anni prima che il modello in questione cominci a essere prodotto.