VANTAGGI ESTERI - Che chi vive vicino alle frontiere approfitti di prezzi più vantaggiosi di là del confine non è una novità, e non è il caso di parlare di contrabbando. Per esempio, dai tabaccai di Ventimiglia c’è la fila di cittadini francesi che comprano borsate di stecche di sigarette, molto più care di là della frontiera, mentre a Mentone i distributori di benzina e gasolio servono tantissimi italiani ben contenti di fare il pieno a una trentina di centesimi meno rispetto al prezzo più conveniente che si trova in Italia.
AFFARI IN GRANDE - La situazione dei prezzi del carburante però è ormai a un punto tale che c’è chi il contrabbando lo fa sul serio. Ormai i casi del genere venuti alla luce sono diversi. Come il caso denunciato ad Ancona, dove la Guardia di Finanza ha scoperto un’organizzazione che acquistava il carburante dalle raffinerie di Atene e lo importava illegalmente in Italia, per rivenderlo a prezzi stracciati. Sono 32 le persone denunciate, di cui 25 italiani. Nel traffico sembra che ci fosse la partecipazione della criminalità organizzata.
DOCUMENTI FALSI - L’illegalità risiedeva nel fatto che allo sbarco ad Ancona il carburante veniva presentato in transito, come tappa verso la Spagna. In realtà i documenti relativi all’esportazione Grecia-Spagna erano fasulli e il contenuto delle cisterne sbarcate ad Ancona raggiungeva dei depositi nel sud Italia, che poi rifornivano distributori del giro truffaldino o semplici camionisti, riforniti dove capitava, anche sulle piazzole di sosta elle autostrade.
UN CRIMINE IN ESPANSIONE - Il fenomeno del contrabbando di carburante è in forte crescita; la Guardia di Finanza da gennaio a settembre ha scoperto reati del genere per oltre 70 mila tonnellate di carburante, che significa un aumento del 127% rispetto ai none mesi del 2011, con perdite per l’Erario nell’ordine di una quarantina di milioni di euro.