NUOVO TENATIVO - Rieccola. Torna l’auto ad aria compressa, la vettura mossa dall’ingegnoso sistema ideato da Guy Negre, tecnico con un passato anche in Formula 1 e da anni impegnato con la sua MDI-Motor Development International nello sviluppo di questo progetto a dir poco rivoluzionario. Nel 2007 Negre ha anche raggiunto un accordo di collaborazione con la Tata per lo sviluppo tecnico del progetto. Da parte sua, l’inventivo imprenditore francese ha messo a punto uno schema di partnership da avviare nei diversi Paesi. In Italia era stato annunciato l’avvio della produzione in Molise, ma poi non se ne fece nulla. Ora la nuova iniziativa in Sardegna.
IMPRENDITORIA SARDA - La società sarda licenziataria della MDI è la Air Mobility Consortium, che appunto ha acquisito la licenza per produrre la vettura che si chiamerà AirPod (nelle foto, fu presentata al salone di Ginevra del 2009). Sede prevista per l’impianto è Bolotana, in provincia di Nuoro. La Air Mobility Consortium è stata costituita da un gruppo di imprenditori sardi.
AUTONOMIA DI 120 O 300 KM - La AirPod ha una struttura in fibra di vetro (la casa madre di Negre fornisce il know-how e le attrezzature per la sua realizzazione) che permette di avere un peso molto contenuto, adatto a essere abbinato a una fonte di potenza limitata. La velocità massima è indicata in 80 km/h con 120 km di autonomia con il sistema “mono energy”, cioè con il motore funzionante ad aria compressa non trattata. È però prevista anche una soluzione più evoluta, che fa ricorso al riscaldamento dell’aria. In questo caso l’autonomia arriva a essere di 300 km. Il riscaldamento dell’aria è una pratica studiato per risolvere quello che sinora è stato il problema più complesso dell’auto ad aria compressa: il forte abbassamento della temperatura dell’aria nella fase di “iniezione” nel cilindro. Ciò provoca la formazione di ghiaccio che occlude i condotti che fungono da “iniettori”.
LUNGA STORIA - Dell’auto ad aria compressa della MDI si parla da oltre dieci anni. Nel precedente stabilimento della MDI, a Nizza, in Francia, lo sviluppo è andato avanti per parecchi anni, senza arrivare a un vero e proprio avvio della produzione. I dubbi e le perplessità sono stati e sono forti, ma è anche vero che se l’indiana Tata - un colosso industriale - ha voluto divenire partner della MDI per questo progetto, l’idea non è campata in aria. E l’anno scorso la Tata ha dichiarato di aver concluso la prima fase di sperimentazioni con la realizzazione di due prototipi, e che intende proseguire lo sviluppo per arrivare alla produzione di serie.
LICENZA DI PRODUZIONE - La partnership tra MDI e Air Mobility Consortium dovrebbe essere la prima a dar vita alla produzione di serie. Quest’ultima è prevista sulla base del modulo produttivo messo a punto dalla MDI, comprensivo delle strutture per produrre i telai e le carrozzerie (in fibra di vetro) oltre che per l’assemblaggio dei motori. Air Mobility Consortium prevede di poter mettere in vendita la AirPod a un prezzo tra 6 e 7 mila euro. L’Air Mobility Consortium ha annunciato i suoi programmi senza precisare scadenze e date, limitandosi a parlare di tempi ravvicinati.