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L’auto aziendale? “Stoppata” dalle tasse

08 maggio 2013

I continui giri di vite dell’erario penalizzano le imprese: le società di noleggio chiedono al governo di fare calare la pressione fiscale.

L’auto aziendale? “Stoppata” dalle tasse

ALLINEARSI ALL’EUROPA - Meno tasse per uscire dalla crisi: è la ricetta che l’Aniasa (Associazione nazionale industria dell’autonoleggio e servizi automobilistici, fa capo a Confindustria) propone al governo Letta. Una crisi che, come emerso durante la presentazione del rapporto annuale del comparto auto aziendale, tocca pure il noleggio. “Occorre rivedere la fiscalità dell’auto aziendale”, è il messaggio dell’associazione, “perché le imprese italiane sostengono oggi costi superiori ai competitor europei”. Secondo l’Aniasa, alleggerendo la pressione fiscale il governo libererebbe risorse finanziarie per le aziende, rimettendo in moto il mercato dell’auto in crisi. E, nel medio periodo, ciò garantirebbe maggiori entrate per le casse dello Stato.

IL BILANCIO - Nel 2012, il settore del noleggio auto a breve e a lungo temine, a fronte di un calo del 15% delle sue immatricolazioni, ha mantenuto intatto il giro d’affari attorno ai 5 miliardi di euro, con un parco circolante di 670.000 veicoli. Mentre, nei primi tre mesi del 2013, le immatricolazioni sono diminuite di ben il 17,8%. L’Aniasa parla di mancanza di fiducia, che ha indotto le aziende del settore e le imprese a prolungare la durata dei contratti di noleggio. A questo hanno contribuito la manovre tributarie dell’ultimo anno e mezzo. Ma dove potrebbe intervenire il governo Letta? Anzitutto, secondo l’Aniasa, sulla deducibilità dei costi, da allineare al resto dell’Europa. Su una vettura da 30.000 euro, la somma delle detrazioni in Italia è di 5.697 euro: un quinto di quanto scaricano le imprese tedesche e spagnole, e un quarto delle francesi e delle inglesi.


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Ritratto di cervuz
8 maggio 2013 - 17:35
Bisogna mettersi in testa che bisogna andare nella andare nella direzione opposta del Governo Monti, cioè bisogna abbassare le tasse per far ripartire i consumi ai minimi record
Ritratto di MatteFonta92
8 maggio 2013 - 17:37
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E sarebbe anche ora che ci si allineasse al resto dell'Europa in tal senso... in Italia purtroppo l'automobile non è vista come un bene necessario alle imprese (come lo è per esempio un macchinario per l'officina), ma quasi come un lusso, una cosa in più che non è essenziale, e, come tale, tassata a non finire... tutto il contrario di quello che fa, per esempio, la Germania, dove l'IVA sulle auto aziendali è detraibile al 100% e con una quantità di denaro ammortizzabile illimitata. Davvero un altro mondo.
Ritratto di doodle
9 maggio 2013 - 09:38
Veramente anche i governi precedenti applicavano la stessa tassazione alle auto aziendali di uso promiscuo. Solo le vetture omologate autocarro godono del beneficio di scaricare l' IVA al 100%!
Ritratto di Bellafrance
9 maggio 2013 - 12:40
Sono un libero professionista e dal 2013 è calata la quota deducibile per l'auto dal 40% al 20% (fino a 18.000 euro circa di spesa) per autoveicoli ad uso promiscuo. Ovvero mentre fino al 2012 per il fisco su 10 giorni usavo l'auto per lavoro 4 giorni e gli altri 6 facevo vacanza. Dal 2013 invece su 10 giorni per il fisco ne lavoro 2 e gli altri 8 è vacanza. Non commento che non è il caso.
Ritratto di porsche 356
10 maggio 2013 - 11:46
Si eccome, ma incasseranno meno euro di prima,allora i motivi sono altri. Pensieri economici perversi da incapacità e da sentimenti negativi. Chi studia questi cambiamenti avrà lo stesso "stipendio " di prima o forse farà carriera. Noi, sudditi come nel medioevo a mandare avanti il feudo. Quasi quasi mi vien di sperare in una Europa unita completamente anche se la Germania" dominerà su tutti."