CRESCITA VERTIGINOSA - Le spese per i trasporti, e per l’automobile in particolare, continuano a crescere e le statistiche sono implacabili nel mettere in evidenza la crescita del salasso subito dalle famiglie per potersi muovere. Lo si può constatare agevolmente scorrendo il “Conto Nazionale delle Infrastrutture e Trasporti” pubblicato nei giorni scorsi dal ministero delle Infrastrutture. Nel suo corposo apparato statistico (sono 487 pagine con centinaia di tabelle), tra le altre cose è messa in evidenza appunto la crescita molto forte delle spese sostenute per l’automobile negli ultimi 20 anni.
QUANTO COSTA LA MOBILITÀ - Anzitutto va detto che la voce “trasporti” è quella che pesa di più nel cosiddetto “paniere” della spesa per l’anno 2011: fatto 100 la spesa per l’intero “paniere”, la voce trasporti risulta la quota maggiore, con il 15,1950%, superiore perfino alla voce “alimentari e bevande analcoliche”, arrivata al 15,1115%. Più in particolare il 9,0346% è relativo alle spese di esercizio dei mezzi di trasporto, segue il 4,1311% relativo all’acquisto dei veicoli. Il rimanente 2,0293% riguarda i servizi di trasporto. La voce delle spese di esercizio dei mezzi di trasporto è - purtroppo - “leader” anche per quel che riguarda l’incremento dell’indice dei prezzi rilevato nel 2011 rispetto al 2010, con il 7,7% di crescita. Nessun altro settore di spesa è arrivato a tanto.
VENT’ANNI DI AUMENTI - Le cose non sono migliori neanche valutando il più ampio periodo. Fatto 100 l’indice del prezzi del 1995, le spese di esercizio dei mezzi di trasporto nel 2011 registrano un indice del 168,2, superati soltanto dalla voce “bevande alcoliche e tabacchi”, arrivata al 192,8, e dall’indice dei prezzi delle polizze di assicurazione per i mezzi di trasporto, arrivata a segnare l’indice di 285,2. Per inciso, l’indice dei prezzi generale, relativo all’intero “paniere” nel 2011 è arrivato a 143,7, sempre rispetto alla base 100 fissata al 1995.
UN AUTENTICO SALASSO - E la ricerca statistica del ministero getta anche una luce impressionante su ciò che è avvenuto nel ventennio per ciò che riguarda le singole voci che costituiscono le spese di esercizio delle auto private. Mettendo in evidenza i dati che in questi ultimi giorni hanno suscitato maggior clamore. Se nel 1990 furono spesi l’equivalente di 15,246 miliardi di euro per i carburanti, nel 2010 si è arrivati a 41.156 miliardi, con un aumento del 170%. Ciò nonostante che le percorrenze medie unitarie siano notoriamente diminuite negli ultimi anni. Per la manutenzione e riparazioni ordinarie si è passati da 7,393 miliardi del 1990 a 16,853 miliardi nel 2010.
POLIZZE RAPACI - Ancora più clamoroso, anche qui, il dato relativo all’assicurazione rc auto: nel 1990 la spesa fu di 5,173 miliardi, nel 2010 si è arrivati a 15,649 miliardi di euro. Complessivamente la ricerca del “Conto delle Infrastrutture e dei Trasporti” valuta in 103,714 miliardi le spese di esercizio delle autovetture private nel 2010, mentre nel 1990 l’importo fu di 47,283 miliardi. Il che significa che c’è stato un incremento del 119,35%. Per quanto concerne la suddivisione delle spese annue per l’auito, lo studio fornisce questa “torta”: carburante 43,81%; Manutenzione 17,94%; Assicurazione rc 16,66%; autorimessa 6,17%; tasse automobilistiche 5,98%; pedaggi autostradali 4,64%; pneumatici 3,57%.