MENO CO2 - Se nei prossimi tre anni le auto le vendite delle auto a metano (nella foto una Fiat Panda) continueranno a crescere con lo stesso trend del 2009 (50%), entro il 2011 si potrebbe avere in Italia un parco circolante di un milione di veicoli con 630 mila vecchie auto sostituite. Oltre alle emissioni di CO2, questo numero permetterebbe di ridurre il monossido di carbonio, gli ossidi di azoto e gli idrocarburi non metanici dell'ordine del 97%.
GPL "SCARSO" - Risultati, evidenzia lo studio, che non si potrebbero ottenere con le auto a Gpl: a parità di auto sostituite si avrebbe una riduzione della CO2 del 15%, un 10% in meno rispetto al metano. Oggi, però, sono molti gli automobilisti che accordano la propria preferenza al Gpl sia per la possibilità di montare un impianto "after market", sia per la rete di distribuzione maggiormente sviluppata.
Come precisa il CERTeT (Centro di Economia Regionale, dei Trasporti e del Turismo della Bocconi), grazie all'aria meno inquinata verrebbero a diminuire le cause di morte legate alle alte concentrazioni di particolato (tumori e delle vie respiratore, infarti, ecc.) e le diverse malattie come bronchiti e asma (fino a circa il 4%).
ESEMPIO FRANCESE - Ridurre la CO2 emessa dalle autovetture è sicuramente una strada da intraprendere, magari seguendo l'esempio di altri paesi come la Francia, dove si incentiva l'acquisto di auto con basse emissioni, a prescindere del tipo di alimentazione.
Oltralpe, dal 2007 è in vigore un sistema "bonus-malus": chi acquista un'auto nuova (anche senza rottamare una vecchia) con emissioni di CO2 inferiori ai 131 g/km riceve un "bonus" (sconto sul prezzo di acquisto) che varia dai 200 ai 5.000 euro (per emissioni inferiori ai 60 g/km). Paga invece un "malus" (una tassa sull'immatricolazione) se le emissioni di CO2 eccedono i 159 g/km. Gli importi variano dai 200 euro fino ai 2.600 euro per le emissioni superiori ai 250 g/km.