DAI DRAMMI AL RIDICOLO - Il sequestro dello stabilimento siderurgico di Taranto è una vicenda drammatica come poche altre per il suo intrecciare questioni serie e gravi di carattere sanitario e ambientale, con altre non meno serie e gravi di carattere economico e occupazionale. Quale dei due temi sia più importante e grave ognuno lo valuta secondo le proprie opinioni. La vicenda però presenta anche altri aspetti marginali che - se in ballo non ci fossero migliaia di posti di lavoro - sarebbe comica.
AUTO SENZA TARGA IN CORTEO - Una vicenda simile è sorta a Genova, in occasione di una manifestazione di solidarietà e protesta indetta dai lavoratori della sede genovese dell’Ilva per sostenere la causa dei colleghi tarantini (che è anche la loro, perché l’attività nell’impianto Ilva di Genova si può svolgere solo se riceve la materia prima, che è prodotta a Taranto). La manifestazione ha previsto anche un corteo nella centralissima piazza De Ferrari, sede della Regione Liguria, dove hanno sfilato lavoratori e mezzi, tra cui alcuni camion e alcune Fiat 600 della società. Queste ultime erano prive di targa, in quanto il loro impiego avviene sempre all’interno degli spazi privati dell’Ilva. Un dirigente in pensione della Questura di Genova ha notato la cosa e lo ha fatto presente ai vigili urbani, il cui responsabile in loco ha risposto - a quanto pare in malomodo - che una legge lo consente. Di fronte alle insistenze del dirigente pensionato lo stesso responsabile dei vigili diceva che la norma era stata approvata nella mattinata.
LEGGE E BUONA EDUCAZIONE - L’ex funzionario della Questura si è così rivolto alla stampa ponendo attraverso le sue pagine la domanda se esista o no la possibilità di circolare con una vettura senza targa e senza assicurazione. Ovviamente la risposta è negativa: il Codice della strada impone sia una che l’altra, ma forse più che il Codice occorrerebbe avere presente l’educazione e il buon senso. Il responsabile dei vigili urbani avrebbe potuto rispondere con più educazione. Magari ricordando il famoso detto “vedere il dito e non la luna che sta indicando”. Ma forse anche al funzionario e alla stampa che ha stigmatizzato il comportamento dei vigili che hanno chiuso non uno ma due occhi, a dare fastidio non erano le vetture “stargate” incolonnate nel corteo, ma il corteo stesso.