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Autoscuole: al via un nuovo metodo d’insegnamento

20 marzo 2012

La Nuova Guida, consorzio di 200 autoscuole in Italia, ha messo a punto un nuovo metodo di formazione teorico e pratico. Con una didattica rinnovata a livello di insegnamento, strumenti e contenuti.

QUATTRO PILASTRI - Interattività in aula, apprendimento progressivo, tecnologie informatiche, verifiche costanti sulla preparazione degli allievi grazie a schede personali: sono i pilastri del nuovo metodo d’insegnamento messo a punto dalla Nuova Guida, consorzio di 200 autoscuole in Italia nato nel 2009, che fa parte del gruppo Sermetra (leader per i servizi legati alla circolazione dei veicoli, con 1200 punti nel nostro paese). L’obiettivo è preparare, ancor più rispetto ai metodi tradizionali d’insegnamento, i futuri automobilisti e motociclisti ad affrontare l’esame e a guidare in sicurezza, educando a valutare i rischi della circolazione.


Scuola guida nuova guida


POCO ALLA VOLTA
- L’insegnamento progressivo (che prende spunto dalle discipline sportive) comporta una riduzione dei tempi per memorizzare gli automatismi, richiedendo meno sforzi agli allievi. Al contempo, con il software Galileo Plus, è stato realizzato un modo di stare in aula più interattivo, grazie all’uso di un maxi-schermo e di testierini che permettono di svolgere quiz di prova, valutandone in tempo reale l’efficacia della lezione. Così viene subito individuata un’eventuale lacuna dell’alunno (che ha una sua scheda personale) su cui intervenire. Volendo, la lezione prosegue a casa: il software mette a disposizione un’area on line dedicata agli studenti che possono esercitarsi da casa col computer. Il nuovo metodo prevede anche un corso di avviamento alla guida, con lezioni sulla postura, sull’uso dello sguardo e sulla visione periferica, sulla lettura delle curve, nonché sull’utilizzo dei comandi.



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Ritratto di Limousine
20 marzo 2012 - 16:23
Sulla carta, queste migliorie ed innovazioni didattiche paiono promettenti. Speriamo lo siano altrettanto nella realtà e giovino a formare DECENTEMENTE i futuri utenti della strada. Inoltre, dovesse rivelarsi un metodo efficace, auspicherei d'estenderlo a molte più autoscuole, rispetto le "sole" 200 attuali. Auguri e buon lavoro!
Ritratto di LucaPozzo
20 marzo 2012 - 17:10
Tutto bellissimo. Solo un dubbio: possiamo anche trasformare le autoscuole nel set di Minority Report, peccato che poi all'esame sali in auto e ti senti chiedere dall'esaminatore di fare il giro dell'isolato "che siamo in tanti e se no non finiamo più"
Ritratto di giuseppe26
20 marzo 2012 - 17:40
bellissima la 500 cabrio come auto x scuola guida!!!!
Ritratto di gig
20 marzo 2012 - 20:01
Speriamo funzioni: sembra interessante...
Ritratto di audi94
20 marzo 2012 - 20:03
1
quando entrerà in uso questo metodo?
Ritratto di Joeilpilota
20 marzo 2012 - 21:35
I vecchi patentati distinguevano le scuole guida in due categorie: quelle che ti insegnano a guidare e quelle che si limitano a farti prendere la patente. Ovviamente meglio le prime! Non sottovalutiamo il fattore umano: l'attività dell'istruttore anche nella autoscuola più avanzata è fondamentale. Una battuta di un vecchio istruttore: "Prudenza ragazzi, sempre prudenza. Altrimenti correrete il rischio di fare almeno due incidenti nella vostra vita: il primo quanto non sapete guidare, il secondo quando ritenete di saper guidare troppo bene!!"
Ritratto di Niko46
20 marzo 2012 - 23:19
3
va bene imbottire di teoria ma la pratica? si è parlato tanto di innovare la pratica con guide di ogni genere ma alla fine? ancora mi ricordo il mio istruttore, era un ex pilota di rally e mi ha insegnato perfino a far "l'effetto pendolo" con una trazione anteriore... era un mago alla guida tanto quanto nell'insegnare agli altri a guidare... se non fosse che quando ti faceva vedere le manovre si faceva prendere la mano e... finiva sempre con il fare qualche curva (su stradine private, tanto era ricco sfondato) col freno a mano tirato... in Panda (e non ci siamo mai ribaltati, è questo il bello). Però mi ha veramente insegnato a guidare come si deve e a divertirsi senza necessariamente andare a tutta. Per altro, visto che si deve conoscere bene l'auto, ricordo che ci portò (si era in sei o sette, non ricordo) in circuito a Imola a provare a tutta per capire meglio come reagisce un'auto - una vecchia Saxo VTS - alle alte velocità...
Ritratto di milziade368
22 marzo 2012 - 02:39
...soprattutto se serve a circoscrivere il numero dei "patentifici". Continuare a collegare la preparazione in teoria alla soluzione dei quiz mi è da sempre parso riduttivo, perchè un colloquio, anche breve, fornisce all'esaminatore un quadro più realistico e completo. Per la pratica andrebbero sfruttati, se non dei simulatori veri e propri, almeno dei programmi di simulazione. Le lezioni teoriche dovrebbero trattare il "Galateo stradale" e il primo soccorso. Sottolineare poi ben chiaro che il conseguimento della patente è un punto di partenza, NON di arrivo, e che anche dopo diverse diecine di anni di guida c'è sempre di che imparare.
Ritratto di NURS
22 marzo 2012 - 19:14
Il problema risiede nell'insegnamento davvero scadente degli insegnati: spesso t'insegnano i "magheggi" per passare l'esame, ma non ti insegnano veramente la teoria! Io ho avuto la fortuna di beccare uno dei più bravi di Milano e dintorni, il quale spiegava così bene che il libro era quasi SUPERFLUO! Quindi datevi una mossa e guadagnatevi la paga cialtroni (con rispetto per chi lavora onestamente)!
Ritratto di un istruttore
12 maggio 2012 - 10:45
Sono istruttore da molti anni, mi sono sempre aggiornato sulle nuove tecnologie e sui nuovi sistemi di insegnamento. La scuola per la quale lavoro, adotta dal 2005 otto cumputer per i quiz (che possono essere fatti anche on-line da casa con controllo - sempre in linea - dall'insegnante in autoscuola) e maxischermo per l'insegnamento della teoria. La Nuova Guida è nata da una costola di Sermetra circa tre anni fa, e se fosse tutto così fantastico in tre anni avrebbero associato ben più di 200 autoscuole sulle migliaia esistenti in Italia. Credo che stiano sfruttando tutti i canali possibili per farsi pubblicità. Ritengo che per formare bene i neo-patentati (specialmente giovani) non sono necessari nuovi nomi o slogan accativanti, ma serva; SERIETA' PROFESSIONALITA' abbinate ad ESPERIENZA e a TUTTE LE NUOVE TECNOLOGIE messe a disposizione dal mercato di settore.
Ritratto di Cinque porte
12 maggio 2012 - 10:47

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