DOPPIA FIRMA - Da ieri sono infatti entrati in vigore le nuove tariffe autostradali, in base a quanto deciso dal ministero dei Trasporti e Infrastrutture e quello dell’Economia e Finanza. Come previsto dalla procedura di legge i due ministri hanno firmati (il 31 dicembre) gli appositi decreti interministeriali che stabiliscono le diverse percentuali di aumento per le diverse concessionarie autostradali toccate da aumenti. Vi sono infatti diverse società per le quali per il momento non ci sono incrementi.
INCREMENTI DIVERSI - L’Autostrada che registra l’aumento più alto è la SATAP A4 Torino-Milano, in cui la percentuale di incremento delle tariffe è del 6,5%. Di percentuali inferiori sono gli aumenti della Strada dei Parchi A24 e A25 da Roma all’Abruzzo (3,45%), Tangenziale Est Esterna di Milano (2,1%), Autostrade per l’Italia (1,09%), Pedementana Lombarda (1%) e Ativa - Autostrada Torino Ivrea Valle d’Aosta (0,03%).
AUMENTI CHE VERRANNO - Per parecchie autostrade il provvedimento di aggiornamento delle tariffe è stato sospeso. Si tratta di quelle gestite da società che hanno il loro Piano economico finanziario in corso di aggiornamento. Una volta varati i rispettivi piani, saranno emanati i relativi decreti interministeriali. Non sono interessate da aumenti le autostrade Asti-Cuneo, Autostrada del Brennero, Autovie Venete, Brescia-Padova, Consorzio Autostrade Siciliane, CAV-Concessioni Autostradali Venete, Centro Padane, Autocamionale della Cisa, Autostrada dei Fiori, Milano Serravalle Milano Tangenziali, Tangenziale di Napoli, RAV-Raccordo Autostradale Valle d’Aosta, SALT-Società Autostrada Ligure Toscana, da Sestri Levante a Lucca e a Livorno, SAT, Autostrade Meridionali Napoli Pompei Salerno, SATAP Tronco A21, SAV, SITAF-Torino-Bardonecchia e Traforo del Frejus, Torino-Savona, Bre.be.mi (Brescia-Bergamo-Milano).