MESI DI RITARDO - Ancora una volta la farragginosità del sistema legislativo italiano ed europeo ha creato problemi. Il nuovo caso è quello del dispositivo che impedisce di abbandonare l’auto senza ricordarsi che a bordo c’è un bambino nel seggiolino. Il prossimo primo luglio avrebbe dovuto entrare in vigore la norma che consente di trasportare bambini in auto soltanto se la stessa vettura è dotata di un sistema capace di impedire tale dimenticanza. Ciò però non avverrà, e del dispositivo antiabbandono se ne potrà parlare concretamente in autunno.
PERCORSO A OSTACOLI - La nuova norma era stata approvata dal Parlamento nell’ottobre del 2018, con l’introduzione dell’obbligo in via generale. La descrizione di come devono essere quei dispositivi era però demandata a una norma attuativa da emanare entro il 27 dicembre 2018. Tale data non è stata rispettata. Soltanto il 21 gennaio la bozza del testo di tale provvedimento ha cominciato il suo iter approvativo, che prevede un parere degli uffici dell’Unione europea e quindi uno del Consiglio di Stato. Infine, dopo il nulla osta del Consiglio di Stato la procedura stabilisce che ci siano altri 120 giorni per arrivare alla effettiva e definitiva entrata in vigore della norma.
TANTA LEGGEREZZA - Con questo percorso a ostacoli (ma in perfetta sintonia con quello di tantissime altre normative) non stupisce che i dispositivi antiabbandono saranno un obbligo concreto non prima di novembre inoltrato. E purtroppo non stupisce neanche che ci sia stato l’annuncio dell’entrata in vigore per il primo luglio, tanto è invalso il procedere per proclami e annunci senza tenere presente la realtà delle cose, burocratiche e farraginose, ma che si conoscono. E questo mentre sul mercato ci sono già diversi tipi di sistemi, che ovviamente non è possibile considerare a norma, per il semplice fatto che la “norma” formalmente ancora non esiste.