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Bosch, l'auto va in rete

14 aprile 2014

Obiettivo: utilizzare Internet per ottimizzare i tempi di percorrenza, risparmiare carburante, aiutare il conducente e interfacciarsi con le infrastrutture stradali.

Bosch, l'auto va in rete
INTERNET ÜBER ALLES - E adesso, connettiamola. Anzi, interconnettiamola: questo è il Bosch-pensiero sull'auto. Non più (solo) parti elettriche e meccaniche, ma anche - e in prospettiva, soprattutto, visti i margini di sviluppo - elettroniche. Internet è l'asse da cui attingere a informazioni per migliorare l'uso dell'auto: la strategia dell'azienda tedesca si sviluppa in tre punti già delineati.
 
LA RETE A BORDO - Il primo, ovviamente, è portare Internet in auto: si parte dalla navigazione, e dall'interazione con ciò che c'è attorno a chi viaggia (punti di interesse, ristoranti o colonnine di ricarica nelle vicinanze della vettura). Si sfrutta quindi lo smartphone di rito in tal senso, e fin qui nulla di nuovo: la sfida è quella di offrire un'esperienza d'uso più ricca, e specifica per le quattro ruote. La connettività viene sfruttata, per adesso, con un'applicazione specifica: mySpin (foto qui sotto), che integra  iPhone e Android nel veicolo, trasferendo il display del telefono sullo schermo principale dell'auto. Per quanto concerne le funzioni di bordo, queste possono interagire con software generici (ad esempio, quello di navigazione) per fornire informazioni specifiche: nel sistema eHorizon, disponibile per i veicoli commerciali dal 2012, si traducono in consigli di guida che, dichiaratamente, aiutano a consumare fino al 15% in meno.
 
 
AUTO SENSORE - La prospettiva, secondo Bosch, è quella di “veicoli che siano dei veri e propri sensori, capaci di raccogliere informazioni riguardo all'ambiente circostante e di scambiarli con altri veicoli o con un server”. Lo scopo è quello di sviluppare mappe a elevata dinamicità e migliorare la sicurezza del veicolo. Mentre il guidatore non riesce a vedere al di là della curva, il sistema di navigazione sa già cosa lo attende: una lastra di ghiaccio o il finale di una coda per traffico intenso. Con possibilità di avvisare o attivare eventuali sistemi di assistenza alla guida: la connettività è vista come uno strumento che permetta di arrivare all'automazione. L'applicazione di base è la tecnologia eCall, che - in caso di incidente - innesca automaticamente una chiamata ai soccorsi d'emergenza.
 
INTERAGIRE - La connessione favorisce anche l'interattività con il sistema di infrastrutture circostante: chi ha un'auto elettrica (e già questo fa capire la natura prospettica della cosa) può localizzare la colonnina di ricarica e vedersi addebitato il costo dell'operazione sulla propria bolletta, chi è alla guida di un mezzo pesante può verificare e prenotare un'area di sosta per interrompere la marcia. Un'idea futuribile? Non tanto, almeno secondo Bosch: dal novembre 2013, la multinazionale tedesca ha già avviato una sperimentazione di sorta di "città in Rete" nel Principato di Monaco. Le dichiarazioni ufficiali parlano di un progetto che "che lascia intravvedere un futuro in cui la mobilità sarà il punto focale della città connessa". Staremo a vedere: ma lo avvertiremo, di fatto, ogni giorno che passa e che ci metteremo al volante.


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Ritratto di onavli§46
14 aprile 2014 - 13:56
le innovazioni tecnologiche sono sempre più che ben accette; però, questa ovviamente è solo una mia interpretazione molto radicata, trasformare l'auto in un computer super-connesso, se da un lato porta sempre più maggiori dati conoscitivi e di gestione alla guida, dall'altro, porta ulteriori, e sempre meno evitabili distrazioni proprio per chi guida. Un esempio più che lampante, sono già l'utilizzo frenato e maniacale del cellulari alla guida dell'auto, che provocano distrazioni ed accidentali sempre più frequenti. Ogni innovazione, deve essere rapportata al mezzo che si conduce, e dove si conduce, e sopratutto usata nel momento necessario. Dialogare oltremisura "virtualmente" alla guida di un'auto, è pericoloso.
Ritratto di PariTheBest93
14 aprile 2014 - 18:47
3
Questo è una ottima applicazione!
Ritratto di NURS
15 aprile 2014 - 14:12
Inoltre, collaborano con Apple, Android e... Microsoft vi fa schifo? In Italia Windows-Phone è il 2° SO più usato sui dispostivi mobili, mah... Forse perché Microsoft non da la possibilità di ciulare e rivendere dati personali a manetta, invece fa come la concorrenza?