LO STABILIMENTO BOSCH DI BARI È SALVO - L’azienda ha infatti trovato l’accordo insieme ai rappresentanti dei lavoratori grazie a cui si riescono a scongiurare ben 700 esuberi che sembravano essere tra i piani dei tedeschi a inizio anno. L’intesa sottoscritta ha una validità di cinque anni, quindi fino alla fine del 2027. In questo arco di tempo Bosch assicura non solo di non chiudere la struttura, ma anche di non dover effettuare licenziamenti forzati.
LA SODDISFAZIONE DI BOSCH - Nonostante la situazione sembrasse difficile e a tratti insostenibile, Bosch non può che essere soddisfatta per questa soluzione, che rappresenta una boccata d’ossigeno importante anche per le famiglie dei lavoratori coinvolti: “Avevamo tutti l'obiettivo di trovare una buona soluzione per lo stabilimento di Bari - sono le parole di Renato Lastaria, general manager di Bosch Italia e responsabile commerciale dello stabilimento pugliese -. Lo stabilimento di Bari ha competenze complete e un'ottima reputazione come partner commerciale affidabile. Sono lieto che, a seguito di un confronto costruttivo con i rappresentanti dei collaboratori, il Mise e la Regione Puglia, siamo giunti a una soluzione che è allo stesso tempo socialmente accettabile per i nostri collaboratori ed economicamente sostenibile per lo stabilimento”.
IL DECLINO DEL DIESEL - Il futuro dello stabilimento era in dubbio a causa della trasformazione strutturale in corso nell'industria automobilistica. Nel capoluogo pugliese, infatti, vengono “prodotti principalmente componenti diesel per il segmento delle autovetture. In seguito alla tendenza globale di transizione verso l'elettromobilità, negli anni scorsi sono state attuate diverse misure di salvaguardia del lavoro nello stabilimento barese. Poiché la quota di mercato del diesel in Europa si è dimezzata negli ultimi cinque anni e continuerà a diminuire, è inevitabile un ulteriore adattamento delle capacità alla domanda a lungo termine" - ha detto ancora Lastaria.
COSA ACCADRÀ A BARI - Sulla base di quanto stabilito tra le parti, è stato previsto un investimento complessivo pari a 124 milioni di euro. Questi saranno utilizzati per diversificare la produzione, in particolare in nuovi comparti come quello della bici elettrica, e per assegnare all'impianto i prodotti frutto delle attività di ricerca condotte anche con il contributo della Regione Puglia. Il numero dei dipendenti sarà comunque ridimensionato, ma facendo ricorso a scelte volontarie o ad altri strumenti flessibili. A partire da settembre saranno così programmati nuovi incontri con l’obiettivo di definire le modalità per concludere il rapporto lavorativo ed eventuali buonuscite concesse ai lavoratori.